CUNEO - Cuneo: bocciato l'ordine del giorno 'anti-accattonaggio'

La proposta era stata presentata dal consigliere Massimo Garnero: solo 4 i voti favorevoli sui 26 presenti in Consiglio comunale

a.d. 30/05/2018 09:56

Solo 4 voti favorevoli su 26 consiglieri presenti, 3 astensioni e 19 voti contrari: il Consiglio comunale di Cuneo, nella seduta di ieri sera, martedì 29 maggio, ha bocciato l'ordine del giorno proposto da Massimo Garnero in tema di misure da adottare contro l'accattonaggio: nel testo si faceva notare come in diversi comuni italiani fossero state approvate ordinanze che vietano ogni forma di accattonaggio e bivacco negli spazi pubblici. La violazione di tali ordinanze determina sanzioni amministrative da 50 a 300 euro, e in alcuni casi il cosiddetto “Daspo urbano”, vale a dire l'emissione di un provvedimento di allontanamento dal territorio comunale. Garnero, con la presentazione dell'ordine del giorno, chiedeva l'adozione di un regolamento analogo: “Molti concittadini mi hanno consigliato di proporre questo ordine del giorno, per invitare l'amministrazione a porre un freno a questo degrado che la città sta subendo: si è creata una sensazione di pericolo, soprattutto tra le donne e gli anziani”, ha spiegato il consigliere. 
 
Il tema ha generato un lungo dibattito in Consiglio. Critico nei confronti dell'ordine del giorno Ugo Sturlese: “Questo tipo di ordine del giorno è stato presentato in molti Comuni italiani, ma mi sembra assurdo che una società che ha creato cinque milioni di poveri risponda al problema con la criminalizzazione della povertà, questo è il meccanismo a cui assistiamo da una parte della destra. L'accattonaggio, a meno che non sia molesto, non è perseguibile, non è reato. Le delibere anti-accattonaggio non hanno alcuna valenza, si tratta di provvedimenti illegittimi, lo ha stabilito anche una sentenza del Consiglio di Stato”.
 
Tra i voti favorevoli, invece, c'era quello di Beppe Lauria: “Qui non si parla di destra o di sinistra, bensì di semplice buon senso: il problema coinvolge tutti, non solamente questa o quella parte politica, non possiamo far finta che non esista. E' evidente che va trovata una soluzione per contrastare la povertà, ma è altrettanto evidente che l'approccio attuale non sta funzionando”. Secondo Lauria non sempre l'accattonaggio va di pari passo con la povertà: “Nessuno criminalizza i poveri: in molti casi l'accattonaggio non ha niente a che fare con la povertà. Molte persone vengono portate in città a bordo di furgoncini e abbandonate agli angoli delle strade a chiedere l'elemosina, e poi recuperate a fine giornata dagli stessi individui che ce le avevano portate al mattino: queste ultime sono le persone da perseguire, perchè questo è quello che accade”.
 
A nome della maggioranza ha parlato Simone Priola: “Non credo che valutare esclusivamente le opzioni a vantaggio della collettività scavalcando le sofferenze dei singoli sia la soluzione giusta. Serve affrontare il problema alla sua radice, e la soluzione non sta nei provvedimenti punitivi. La povertà non è solamente un problema economico, ma anche culturale: questo è l'approccio che dobbiamo adottare. Se ci sono persone che investono i propri soldi nelle slot machine piuttosto che, per esempio, nella formazione dobbiamo chiederci perchè e provare ad intervenire su questo tipo di cultura”. E' poi intervenuta, prima del voto, anche Luciana Toselli: “Questi problemi dovrebbero essere affrontati con toni più bassi. Dobbiamo chiederci che cosa possiamo fare per combattere la povertà. Forse le risorse destinate ai servizi sociali non sono sufficienti, tant'è che in molti casi si ricorre ai volontari. Si trovano finanziamenti per le grandi opere, ma molto più difficilmente si investe nell'aiuto e nell'assistenza alle persone. Il problema è veramente enorme”.  
 
Infine, come detto, si è passati alla votazione: per l'ordine del giorno presentato da Massimo Garnero è arrivata una bocciatura decisamente netta.


 

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