CUNEO - Cuneo, da oggi i cittadini possono collegare le telecamere private alla rete della Polizia Municipale

Approvato tra le critiche della sinistra il nuovo regolamento comunale sulla videosorveglianza. Qualche perplessità anche nella maggioranza

s.m. 23/09/2020 12:33

Com’era prevedibile il nuovo regolamento del Comune di Cuneo sulla videosorveglianza partecipata è stato approvato - ieri, martedì 22 settembre - dal Consiglio comunale con 22 voti favorevoli su 25 (contrari i 3 di CBC). Già lo scorso 9 settembre l'assessore all'Innovazione del Comune di Cuneo Domenico Giraudo aveva presentato in Commissione il nuovo testo, che include la possibilità di collegare le videocamere di privati alla rete della Polizia Municipale.
 
La nuova normativa aveva suscitato le reazioni della sinistra cittadina, compresa parte di quella interna alla maggioranza di Federico Borgna. Nei giorni scorsi i Radicali si erano contrapposti con veemenza, organizzando una petizione per chiedere che prima del voto Consiglio comunale ottenesse il parere al Garante per la privacy: una proposta caduta nel vuoto. Tra i banchi dell’assemblea cittadina anche gli esponenti di Cuneo per Beni Comuni Niello Fierro e Ugo Sturlese si sono opposti al regolamento, considerato figlio di una "cultura securitaria marcatamente di destra che fomenta timori e insicurezze”. Critiche, seppur in punta di fioretto, sono arrivate anche da Simone Priola, collega di partito dell’assessore all’Innovazione (PD) che ha parlato di “occasione mancata”. Secondo il giovane dem, poi astenutosi dalla votazione:“la videosorveglianza deve essere vista come l’ultima risorsa possibile”.
 
A fargli da contraltare all’interno del partito Gianfranco Demichelis: "Sono tra i promotori dell’iniziativa, nella frazione in cui abito sono accaduti numerosi atti vandalici: attraverso questa novità i residenti potranno avere più sicurezza". Tra gli interventi favorevoli anche Silvano Enrici e Carlo Garavagno.
 
Giraudo ha risposto alle accuse di contrasto con la normativa sulla privacy. “Nella stesura del regolamento è stata considerata - ha detto l’assessore -. Non vogliamo instillare preoccupazione nella popolazione, ma semplicemente conferire ai cittadini un’opportunità in più per sentirsi al sicuro”. La decisione, come spiegato dall’amministrazione in Commissione, è stata presa per dare soddisfazione alle tante richieste di installazione di telecamere a cui il Comune non può sopperire per ragioni di bilancio. 
 
Ora il regolamento è in vigore. Le riprese effettuate dai sistemi di videosorveglianza installati dai cittadini, come detto, finiscono direttamente nei server della Polizia Locale: il trattamento dei dati è a cura del Comune e le immagini saranno conservate 7 giorni.  Per essere ammessi alla rete partecipata bisogna installare almeno 4 videocamere, l’abitazione deve trovarsi in un punto significativo e strategico per l’ordine pubblico ed è necessario avere una linea internet adatta per il trasferimento dei dati, inoltre bisogna dimostrare che l’apparato venga mantenuto in sicurezza senza rischio di manomissione.

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