CUNEO - Cuneo è la “bike valley” d’Italia: “Ma per la ‘Fausto Coppi’ serve più sicurezza sulle strade”

Confartigianato e Atl unite nel promuovere il cicloturismo. Il distretto della bicicletta nella Granda vale 160 milioni e copre oltre il 70% della produzione italiana

Andrea Cascioli 02/08/2022 18:32

Cosa viene in mente quando si parla delle produzioni tipiche della Granda? Se rivolgiamo la domanda a uno straniero, è facile che la sua immaginazione corra ai pendii delle Langhe, quindi al Barolo e ai tartufi. Altri golosi potrebbero pensare subito alla nocciola, ingrediente essenziale di uno dei prodotti più universali della gastronomia, la Nutella. Fuori dall’ambito agroalimentare, numerosi marchi “made in Cuneo” sono ben conosciuti anche all’estero, dalla meccanica alla logistica.
 
Ma quanti sanno che Cuneo è anche la patria di oltre 70% della produzione italiana di biciclette? Ebbene sì, la “bike valley” è realtà e sta proprio davanti al nostro naso. Un vero fiore all’occhiello dell’imprenditoria locale con circa mille fra dipendenti e lavoratori stagionali coinvolti che ogni anno assemblano oltre 2 milioni di biciclette e che nel 2021 ha raggiunto la cifra di 3,2 milioni di pezzi fabbricati. Spirito imprenditoriale, attenzione alle moderne tecnologie produttive e sensibilità ai nuovi strumenti finanziari hanno permesso di chiudere un periodo difficile a causa della pandemia, con un fatturato complessivo ed in crescita, superiore ai 160 milioni.
 
Se n’è parlato nel pomeriggio di ieri, lunedì 1 agosto, nel corso dell’evento organizzato da Confartigianato per presentare l’edizione 2022 della guida dei “Creatori di Eccellenza” e illustrare il progetto “BikeValley”. Un logo, ma anche un’idea e una visione per identificare un territorio particolarmente vocato al cicloturismo e contraddistinto da un’alta concentrazione di imprese - un centinaio - collegate alle “due ruote”.  Nella scenografica cornice di Villa Tornaforte, ospiti dell’editore Nino Aragno nell’ambito della serie di incontri “Humanities Forum”, hanno discusso del binomio territorio-bicicletta il presidente di Confartigianato Luca Crosetto, l’ex ct della Nazionale italiana maschile Élite di ciclismo su strada Davide Cassani, i presidenti dell’Atl del Cuneese Mauro Bernardi e dell’Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero Mariano Rabino e il critico gastronomico Paolo Massobrio, moderati dal giornalista Mario Bosonetto.
 
Cassani, protagonista di undici Giri d’Italia dal 1982 al 1993, ha aperto l’incontro ricordando con affetto la figura di Lorenzo Tealdi, patriarca del ciclismo cuneese scomparso a inizio anno: “Vengo dall’Emilia Romagna dove stiamo cercando di promuovere il turismo anche attraverso la bicicletta: il territorio di Cuneo si adatta ancor più a questo turismo per le sue montagne. Basti pensare che il Fauniera è diventato famoso con un solo passaggio del Giro d’Italia, quello con cui Pantani prese la maglia rosa: quel giorno è entrato tra le grandi salite del Giro, un obiettivo per tanti cicloamatori e cicloturisti”.
 
“Il cicloturismo sta diventando sempre di più una fonte importante per il turismo cuneese, così come il mondo outdoor in genere” conferma Bernardi, aggiungendo che l’esplosione del fenomeno e-bike si è rivelato un grande valore aggiunto per il territorio: “Sulle grandi salite oggi non arrivano solo gli sportivi, ma anche le famiglie”. C’è molto da fare, però, per valorizzare questo patrimonio e recuperare ciò che si è perso per strada, a partire dalla granfondo internazionale “Fausto Coppi” ferma ormai da tre edizioni: “Uno dei tanti motivi dello stop è la questione della sicurezza sulle strade. La ‘Fausto Coppi’ era un volano straordinario di promozione. È un dovere del territorio recuperarla, perché attraverso lo sport possiamo comunicare le nostre montagne”. Anche l’omologo langarolo Rabino concorda con Bernardi sulla necessità di “fare squadra” per promuovere il cicloturismo. E pone un’altra questione dolente per la provincia, quella della connettività: “Dobbiamo fare in modo che ci sia una connessione veloce e uniforme, a Mombarcaro come in piazza Galimberti. Sennò non ci sono app che tengano”.
 
L’espressione inglese “Bike Valley”, sostiene Aragno, sembra coniata appositamente per descrivere sogni e idee imprenditoriali saldamente collocate in provincia di Cuneo. In questa definizione, che ricorda la più famosa “Silicon Valley” e la “Motor Valley” in Italia (dove nascono le più belle auto del mondo) “viene racchiusa la concretezza di generazioni di imprenditori cuneesi che hanno concepito, prodotto e distribuito in tutto il mondo milioni di biciclette”. Oggi, aggiunge, “sono oltre 100 le sedi d’impresa che operano in questo settore sia con dimensioni industriali di notevole portata sia, per la maggior parte, rappresentate da piccole e medie imprese artigiane. Una tradizione illustre che ha fatto crescere sul territorio manifestazioni ciclistiche di grande rilievo”.
 
A questa tradizione è dedicata la guida 2022 di Confartigianato Cuneo, “vero compendio di cultura materiale” secondo le parole del suo editore. L’elegante volume, nelle sue 324 pagine, descrive 12 nuove “passeggiate gourmet” (6 a piedi e 6 in bicicletta) e racconta storia e peculiarità di un centinaio di imprese cuneesi. Si presenta come un esauriente spaccato dell’artigianalità e, sotto la conduzione del direttore generale di Confartigianato Cuneo Joseph Meineri, è curato nell’impianto grafico dall’architetto Danilo Manassero e da Matteo Ternavasio, nelle fotografie da Paolo Allasia e nelle illustrazioni da Cristiano Senesi e Luigi Ferrando. Testi a cura di Daniela Bianco e coordinamento organizzativo ed editoriale Pierpaolo Soria e Paolo Riba (uffici Stampa e Marketing di Confartigianato Cuneo). La pubblicazione è realizzata con il supporto tecnico di Cuneotrekking, il patrocinio della provincia di Cuneo e il contributo di Camera di Commercio di Cuneo e Fondazione CRC.
 
“Non solo la pietra, il legno, ma anche il pane, la pasticceria, la pizza, le bevande naturali, e, appunto, un focus su un distretto ‘unico’, quello delle biciclette, che intreccia in modo virtuoso abilità, tecnica e territorio” illustra Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo. Nelle pagine del volume, attraverso la testimonianza di imprese “eccellenti”, si esplorano i molteplici aspetti di quel lavoro manuale che appartiene saldamente alla storia della terra cuneese, andando ad evidenziarne le peculiarità e l’ottima ricaduta sull’intera economia locale. E si scopre così che la provincia di Cuneo non è soltanto la culla di una laboriosità a 360°, geneticamente intrinseca ai suoi abitanti, ma un vero e proprio modello imprenditoriale del Nord Ovest per la produzione di biciclette.

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