CUNEO - Cuneo, il bollettino del Comune “restituito al mittente”: la protesta dell’associazione

Di piazza in piazza ha organizzato la raccolta di copie del notiziario “Cuneo si trasforma”, riconsegnate agli uffici: “Un costoso esempio di autopromozione”

Redazione 19/07/2025 11:00

Si erano dati appuntamento in piazza Europa per raccogliere copie del notiziario “Cuneo si trasforma”, il bollettino istituzionale del Comune inviato ai cuneesi in questi giorni. Dopodiché gli aderenti dell’associazione Di piazza in piazza lo hanno “restituito al mittente”, come avevano promesso. Presentandosi agli uffici comunali con le loro copie intonse e una lettera allegata, indirizzata alla sindaca Patrizia Manassero. In essa segnalano tra l’altro di aver ricevuto messaggi “da molte persone che hanno dichiarato di aver buttato il comunicato senza averlo letto e di altri che affermano di averlo stracciato, come gesto di protesta, per quanto contenuto nel notiziario stesso”. “Anche la nostra iniziativa - spiegano gli attivisti - va letta come un segno di testimonianza del dissenso - che sappiamo ben più vasto di quanto qui appaia - per questa sua iniziativa, che ancora una volta manifesta l’incapacità di comprendere ed accettare l’evidenza che una progettazione condivisa fra un’amministrazione comunale pro tempore e i cittadini nelle loro diverse rappresentanze, sia la via maestra per il successo delle iniziative”. Gli aderenti all’associazione, che si battono per il mantenimento dei cedri sul sagrato di piazza Europa, lamentano in particolare “un clima di incomunicabilità che non è pensabile possa essere superato con un semplice notiziario autocelebrativo da distribuire, a cose fatte, ai cittadini, per di più a loro spese (66.000 euro di denaro pubblico)”. Più in generale si coglie l’occasione per invitare sindaca, giunta e maggioranza “ad un serio ripensamento circa la necessità di adottare - quando siano in gioco progetti importanti per la città - un atteggiamento aperto che non respinga pregiudizialmente ogni confronto costruttivo con le minoranze consiliari e con le istanze dei quartieri e dei cittadini riuniti in comitati ed associazioni”. “Dopodiché - concludono gli artefici della protesta - un notiziario avrebbe una sua utilità se mettesse a confronto, davanti a tutti i cittadini, i diversi punti di vista delle parti perché favorirebbe un dibattito pubblico più allargato e coinvolgente, a beneficio di un positivo cambiamento delle relazioni tra eletti ed elettori. Diversamente non sarebbe altro che un costoso esempio di autopromozione istituzionale, di cui volentieri faremmo a meno”.

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