CUNEO - Cuneo, il nuovo palazzo davanti ai licei oscura le stelle? “L’osservatorio astronomico è a rischio”

L’allarme non preoccupa la giunta: “Non c’è inquinamento luminoso”. Ma il consigliere Ugo Sturlese incalza: “Quell’edificio sarà due piani più in alto della scuola”

Andrea Cascioli 21/12/2021 13:13

Può un edificio oscurare le stelle? Il tema è stato oggetto di dibattito nel Consiglio comunale di Cuneo e, a scanso equivoci, non si parla della biblica torre di Babele ma del palazzo che dallo scorso maggio è in costruzione sul terreno dell’ex Ipi, tra via Monte Zovetto e via XX Settembre.
 
Battute a parte, la questione tocca da vicino l’operatività dell’osservatorio astronomico posto sul tetto dell’antistante liceo scientifico. La specola del Pellico-Peano è in funzione da anni grazie anche all’impegno della Società Astrofili Bisalta. Qui si trova una cupola girevole di 4,5 metri di diametro che ospita un’attrezzatura di tutto rispetto, utilizzata sia per le attività didattiche del liceo e delle altre scuole, sia per gli incontri pomeridiani e serali che hanno avvicinato tanti cittadini alle stelle.
 
Già in fase di approvazione del progetto, ha ricordato il consigliere Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), venne sollevato il problema dell’altezza del nuovo edificio residenziale. L’area dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia, sede fino al 2006 di una benemerita istituzione che negli anni Trenta arrivò ad ospitare oltre 900 bambini all’anno, era stata ceduta dalla Provincia nel 2019 alla Barra Costruzioni srl di Centallo. Un affare da 5 milioni e 351mila euro, contestato dall’opposizione di sinistra che tuttora - per voce di Sturlese - stigmatizza le “deprecabili scelte del passato” e chiede all’amministrazione “cosa si intenda fare per evitare che l’osservatorio subisca limitazioni determinate dall’inquinamento luminoso”.
 
Per l’assessore all’Urbanistica Luca Serale questo rischio non esiste, nemmeno come eventualità: “In sede di approvazione della variante, dai sette piani previsti si era scesi a sei piani. A lavori ultimati, esisterà soltanto il flusso fisiologico degli impianti a led per terra, pressoché impercettibile e ininfluente rispetto all’utilizzo della specola”. A breve, ricorda poi l’assessore, gli impianti di illuminazione pubblica “saranno sostituiti da luci con un flusso verso l’alto pari a zero, come previsto dalla legge regionale: nell’area è già presente da due anni un impianto similare a led”.
 
Pur riconoscendo gli adeguamenti, Sturlese si dice lo stesso preoccupato dalla costruzione di un edificio che “anche soltanto con le luci interne potrà interferire in modo pesante con le capacità di osservazione astronomica”. Alla giunta si chiede quindi di prevenire possibili ostacoli: “Se davanti ci sono dieci finestre illuminate non so se la specola potrà ancora funzionare, considerato che l’ultimo piano del liceo si troverà due piani al di sotto dell’edificio prospicente”.

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