CUNEO - Cuneo, il prof non ha il Green Pass e resta fuori da scuola. Lui: "Inaccettabile"

I fatti al Bianchi-Virginio. L'insegnante era stato inserito in una commissione per gli esami di riparazione

Redazione 02/09/2021 13:20

Resta fuori da scuola perchè privo del Green Pass. È accaduto ieri mattina, mercoledì primo settembre all'istituto Bianchi-Virginio di Cuneo a Matteo Barale, professore di Topografia e Costruzioni. Il docente era inserito in una commisisone per gli esami di riparazione, ma non aveva la certificazione verde diventata obbligatoria proprio a partire da ieri.
 
L'insegnante, 52enne originario di Peveragno, lavora nelle scuole da 33 anni, di cui 8 a Savigliano e 25 a Cuneo. Nella tarda serata di ieri ha affidato alla sua pagina Facebook un lungo sfogo: "Com'è possibile accettare che strumenti sanitari di dubbia efficacia condizionino i principi di apertura, libertà e indipendenza dell'insegnamento - ha scritto Barale -? Ci riempiamo la bocca di inclusione, diritti e doveri, educazione civica, storia e tante belle cose ma alla resa dei conti? Se non mi sottopongo ai tamponi diagnostici il cui tasso di inattendibilità è certificato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità e decido pure di non farmi inoculare dei sieri sperimentali a mRna o a Dna ricombinanti, la cui efficacia, si legge sul foglietto illustrativo potrebbe non proteggere completamente e avere una durata che non è nota a cui si somma la possibilità di contagiare e essere contagiati, vengo tagliato fuori? mi chiedo a cosa serva questo benedetto Green Pass".
 
"Credete veramente che il Green Pass potrà contenere i contagi - si è poi chiesto retoricamente il docente peveragnese -? Io credo che produrrà solo tanta discriminazione dividendoci e alimentando la rabbia che nasce da un assurdo "lasciapassare" e da una pressione psicologica, sociale e mediatica.
Io non ho le competenze scientifiche ma se mi addentro nella ricerca su canali che non sono a "libro paga" noto ragionevoli dubbi all'interno della stessa comunità scientifica: trombosi, danni neurologici, miocarditi, pericarditi e sul lungo termine infertilità, malattie autoimmuni e tumori. Lo dicono la banca dati di farmacovigilanza dell'Ema". "Con quanto premesso mi viene chiesto un senso di responsabilità sottoponendomi al siero per tenere a bada il contagio - conclude -? Questa sarebbe una strada, sicuramente oggi quella più facile, ma da buon topografo la mia strada la progetto io".

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