CUNEO - Cuneo, in Confindustria un focus sul Coronavirus: 'Nessun rischio per chi riceve pacchi dalla Cina'

Nella sede di corso Dante un convegno dedicato alle aziende cuneesi che lavorano e collaborano con la nazione dove ha avuto origine l'epidemia

a.d. 19/02/2020 16:35

Un focus sull’emergenza del momento, quella legata al Coronavirus, con attenzione particolare alle aziende cuneesi che lavorano e collaborano con la Cina: lo ha organizzato Confindustria Cuneo per il pomeriggio di oggi, mercoledì 19 febbraio, presso la sede dell’ente in corso Dante. La diffusione del virus sembra rallentare, ma le conseguenze per le imprese che operano con l'estremo oriente potrebbero essere notevoli a causa della difficoltà negli approvvigionamenti e nelle esportazioni, oltre all'annullamento di fiere ed eventi oltre che delle trasferte. La Cina negli ultimi anni è infatti diventato un mercato molto importante per le imprese della Granda: l’export annuale sfiora quota 130 milioni di euro e si regge per oltre il 50% sui prodotti alimentari e le bevande e sulla meccanica strumentale. 
 
Dopo l’introduzione del direttore di Confindustria Giuliana Cirio a prendere la parola è stato il dottor Bartolomeo Griglio, dell’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, il quale ha ripercorso l’emergenza fin dal suo inizio, illustrando caratteristiche e sintomi del virus fornendo alcune indicazioni di carattere generale e sfatando alcuni “miti”: “Ricevere pacchi dalla Cina è assolutamente sicuro: ce lo dice l’OMS, il virus non sopravvive sulle superfici per lungo tempo”. Anche per quanto riguarda i prodotti alimentari in Italia il rischio è pressoché inesistente: “L’importazione di animali vivi o di prodotti alimentari non trasformati dalla Cina, - ha spiegato Griglio - salvo rare eccezioni, ad oggi non è autorizzata, anche a causa di altri virus che si rischierebbe di introdurre in Italia. Parliamo inoltre di un virus respiratorio, che non si trasmette tramite l’alimentazione”. 
 
La seconda parte del convegno è stata poi focalizzata su aspetti più tecnici, dedicati alle imprese che operano con la Cina: l’avvocato Valentina Corino, dello studio legale Gebbia e Bortolotto, ha analizzato la regolamentazione delle trasferte all’estero e le relative responsabilità per i datori di lavoro, mentre il dottor Pier Domenico Peirone, della Pathways Business CO. LTD, ha analizzato gli aspetti legati alla ripresa dell’operatività alla luce delle ultime direttive nazionali cinesi, dalla gestione societaria a quella del personale locale ed espatriato. All’avvocato Alessandro Roda Bogetti, del gruppo DS Avocats, è stata affidata la parte relativa all’impatto del Coronavirus sui contratti con clienti e fornitori in Cina, con le possibili conseguenze in caso di inadempimento. 
 
Il convegno era trasmesso in videoconferenza anche nella sede Confindustria di Alba, dov’erano presenti circa trenta imprenditori.

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