Insomma, sarà vero che Alba “ci ha fatto un c… così”, per dirla con la colorita espressione di Giancarlo Boselli? Il capogruppo di Indipendenti, esponente dell’opposizione cuneese, si riferisce alla recente assegnazione del titolo di capitale italiana dell’arte contemporanea, ma non solo. Dal riconoscimento Unesco e conseguente primazia turistica alla cultura, fino alle vicende ospedaliere, “non è mai stato evidente come in questi giorni il divario crescente tra Alba e Cuneo”, sostiene Boselli. “Sono venuti a grattarci il tartufo sulle castagne alla Fiera del marrone” ironizza l’ex vicesindaco, evocando il gemellaggio gastronomico di un anno fa. Gli risponde a stretto giro la sua “nemesi” social, ovvero il capogruppo consiliare di Centro per Cuneo Vincenzo Pellegrino: “La Fiera Nazionale del Marrone, ancora in corso, è il simbolo di un territorio che sa unire le proprie eccellenze. Il tartufo di Alba sulle castagne di Cuneo non è provocazione, ma un segno di crescita condivisa. È l’immagine di una Provincia che sa collaborare, valorizzando le sue diversità”. Anche Cuneo, sottolinea Pellegrino, raccoglie riconoscimenti importanti: Città Alpina 2024, Città Michelin per la mobilità sostenibile, e ora la vicepresidenza dell’associazione Città Alpine d’Europa. “Successi frutto di un lavoro serio, condiviso, lungimirante” dice il consigliere di maggioranza, rivendicando “gemellaggi virtuosi con Cervere (porro), Cavallermaggiore (gorgonzola) e Garessio (castagna)”. “Cuneo - aggiunge - oggi si comporta da vero capoluogo, con orgoglio per i successi di tutta la provincia: le colline Unesco di Langhe-Roero e Monferrato, Alba capitale nazionale dell’arte contemporanea. Spero che con questo risultato fiorisca anche il lavoro fatto dal bravo sindaco di Rittana Giacomo Doglio con ‘Mudri’. Sono traguardi che parlano anche di noi. Lo spirito cuneese gira nel mondo, e ci rappresenta con dignità”. Poi la chiosa polemica: “In questo contesto, certe polemiche recenti sembrano più gesti di invidia infantile che critiche costruttive. E dispiace, perché se lo stesso impegno fosse speso nella costruzione, la città ne guadagnerebbe”. Ma c’è ancora da lavorare, ammette il centrista: “Il calendario delle fiere e sagre provinciale è oggi uno strumento strategico per coordinare, valorizzare e non sovrapporre gli eventi. E ci invita a rilanciare manifestazioni storiche come la Mostra Zootecnica di Quaresima e la Mostra Ortofrutticola di San Sereno, oggi meno visibili, ma ricche di valore e storia. Immaginiamo allora una ‘Fiera delle Fiere’ a Cuneo, che unisca montagna e pianura, montagna e mare e Italia e Francia, e che viva tutto l’anno anche attraverso vetrine tematiche nel centro cittadino, oggi troppo spesso segnate da vuoti commerciali. Un rilancio culturale ed economico possibile”.