CUNEO - Cuneo, la bandiera israeliana sulla Torre Civica divide: “Chi vuole la pace sia neutrale”

Al richiamo di Lauria in Consiglio comunale risponde la capogruppo dem Carli: “Solidali con le vittime del terrorismo”. La sinistra: “Servono sanzioni contro Israele”

Andrea Cascioli 02/11/2023 19:15

Non è piaciuta a tutti i consiglieri comunali la scelta dell’amministrazione cuneese di illuminare la Torre Civica con i colori della bandiera israeliana, assunta dalla sindaca Patrizia Manassero all’indomani dell’incursione del 7 ottobre e poi “temperata” dalla decisione di esporre i colori della pace.
 
A contestare l’operato di Manassero è stato in primis l’indipendente di destra Beppe Lauria: “Sarebbe interessante sapere perché il giorno dopo tutte le amministrazioni di questo Paese si sono precipitate a esporre una delle bandiere, facendo di un conflitto una partita di calcio”. La reprimenda del consigliere si allarga alla posizione tenuta nel conflitto russo-ucraino: “Questo è un Paese che vuole fare iniziative di pace, ma parteggia sempre per qualcuno: prima l’ha fatto per l’Ucraina e adesso per Israele. Chi vuol fare da paciere dovrebbe essere neutrale”. Dalla maggioranza la replica della capogruppo del Partito Democratico Claudia Carli: “Ci siamo schierati subito a fianco di Israele nel condannare l’attacco terroristico di Hamas: lo abbiamo fatto in occasione di altri attacchi terroristici, perché la violenza verso i civili israeliani lo imponeva. Chi si batte per la pace deve riconoscere il diritto alla sicurezza dello Stato di Israele insieme al diritto del popolo palestinese a vivere in un proprio Stato. L’errore da evitare è identificare Hamas col popolo palestinese”.
 
“Hamas - aveva sostenuto Lauria in precedenza - è finanziato da alcuni Paesi arabi ma lo è stato anche da Israele, che dunque è causa della situazione che ha portato Hamas ad essere quello che è. Quanto ha fatto Hamas è allucinante ma vale la pena di fare altre considerazioni: il riconoscimento dello Stato palestinese dovrebbe essere un tema di discussione”. Dall’estremo opposto dell’assemblea, anche Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) ha invitato a mettere in prospettiva gli eventi dell’ultimo mese: “In questi frangenti bellici si tende sempre, soprattutto da parte del mondo occidentale, a mettere in evidenza l’ultimo avvenimento, l’aggressione indubitabile e criminale della Russia all’Ucraina o l’azione sanguinosa di Hamas. Ma partire dall’ultimo gradino non aiuta a capire quali siano state le motivazioni”.
 
Ben tre erano gli ordini del giorno presentati nell’ultima seduta dell’assise cittadina sul conflitto, rispettivamente ad opera della sinistra civica (Cbc e Cuneo Mia), dei gruppi di maggioranza e degli Indipendenti. Gli ultimi due sono poi confluiti in un’unica proposta, in linea di massima più “filoisraeliana” ma comunque disposta a riconoscere le responsabilità di Tel Aviv: “Israele ha il diritto di difendersi - ha premesso il capogruppo di Indipendenti, Giancarlo Boselli - ma entro i limiti del diritto internazionale ed evitando attacchi indiscriminati o punizioni collettive nei confronti della popolazione che vive nella Striscia di Gaza. Da parte nostra c’è un richiamo molto forte alle responsabilità dello Stato israeliano: non è possibile che possano continuare gli insediamenti illegali nei Territori palestinesi”.
 
A stigmatizzare la “mancata equidistanza” dell’iniziativa adottata dalla maggioranza e da Indipendenti è stato soprattutto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia): “Si chiedono sanzioni europee nei confronti di qualsiasi Paese terzo che abbia agevolato gli attacchi di Hamas: anche verso Israele si sarebbe dovuto porre sanzioni, per impedire che proseguisse nella sua politica”. Dall’esponente della sinistra movimentista anche una critica verso i mezzi d’informazione: “È molto difficile, guardando qualsiasi tg, rendersi conto di quello che sta succedendo a Gaza, soprattutto perché non ci sono inviati in quel territorio. Le immagini che ci arrivano sono quelle degli orsacchiotti o dei parenti degli ostaggi, dei profili Instagram dei sequestrati, immagini vicine al nostro mondo”.
 
Analoghe le critiche di Lauria sull’ordine del giorno di maggioranza: “È in alcune parti ‘da tifoseria’, quando si impegna l’Italia a ‘continuare nella difesa della sicurezza dello Stato di Israele’. La parte più semplice da cui stare è la parte della pace, ma per stare da quella parte bisogna smettere di essere partigiani e tifosi”. “Le bombe scese su pochi chilometri quadrati in questi giorni - ha aggiunto il portabandiera della destra sociale - sono più di quelle che la Russia ha sganciato sull’Ucraina: come facciamo a non considerarlo e a non considerare che quanto sta accadendo, anziché indebolire Hamas, lo sta rafforzando?”.
 
Dopo un fallito tentativo di unificare le mozioni in un unico ordine del giorno, ha prevalso la scelta “ecumenica” dell’approvazione di entrambi: quello della sinistra è passato con 14 sì di Pd, Cuneo Solidale, due consiglieri del Centro e Lauria, contro i quattro no del centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia e SiAmo Cuneo) e l’astensione di altri 12 consiglieri. Quello di maggioranza, ha avuto l’approvazione di 26 votanti e l’astensione di soli tre consiglieri della sinistra.

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