CUNEO - Cuneo, la gimkana di via Pavese fa discutere anche in Consiglio: “Meglio i dossi o il velox”

L’assessore Dalmasso risponde: “Forse non è l’intervento ideale, ma ha ridotto la velocità. Era stato il comitato di quartiere a chiedere azioni in quella strada”

Andrea Cascioli 28/06/2021 20:29

 
All’esordio di quello strambo tracciamento delle linee stradali i cuneesi si erano sbizzarriti: “Sembra di giocare al videogioco di Mario Kart” “Mancano ancora guardrail e cordoli e poi è Formula Uno”, “Mio figlio sta studiando le linee spezzate, proporrò la gita d’istruzione in via Pavese” alcuni dei commenti raccolti sui social.
 
Lo zig-zag di via Pavese in effetti è parso rinverdire molte ironie sulle stranezze della città tra Gesso e Stura, come ai tempi in cui si accendevano i lampioni in pieno giorno per accogliere la visita del re. L’andamento “astrattista” della linea di mezzeria, con parcheggi alternati a destra e a sinistra, è stato poi in parte corretto ma viene tuttora difeso dall’assessore alla Mobilità Davide Dalmasso che ne ha elencato i pregi in risposta un’interpellanza presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia.
 
L’assessore, teorico dell’“urbanistica tattica”, sostiene che i numeri gli diano ragione: “Lo scopo è quello di diminuire la velocità. I primi dati su quel tratto di strada, raccolti tra l’11 e il 24 giugno, hanno evidenziato che solamente l’11% dei veicoli va sopra i 40 km/h, mentre l’89% è al di sotto di quella soglia. Vuol dire che un obiettivo è già stato raggiunto”. L’intervento, ricorda inoltre Dalmasso, non era inizialmente previsto ma era scaturito da una precisa segnalazione del comitato di quartiere San Paolo: “È l’intervento ideale? Forse no, - ammette - ma possiamo ancora correggerlo. La sua sperimentalità ci permette di essere flessibili e integrare”.
 
Mentre Beppe Lauria tira ad alzo zero parlando di “una gara a chi la spara più grossa tra gli assessori”, Alberto Coggiola critica soprattutto la scarsa condivisione sui progetti: “La maggior parte degli abitanti del San Paolo ritengono questa novità inutile se non addirittura pericolosa. La volontà dei cittadini non è presa in considerazione da questa amministrazione, come dimostra la pervicacia con cui si sta portando avanti il progetto del parcheggio sotterraneo in piazza Europa”. Al posto del controverso zig-zag, aggiunge il consigliere di Fratelli d’Italia, “si potevano prevedere dossi, o l’installazione di autovelox e semafori con telecamere”.
 
Dalmasso obietta che i dossi non avrebbero sortito lo stesso effetto: “Il dosso fa rallentare in quel punto specifico, ma poi si accelera tra uno e l’altro: viale Angeli docet, purtroppo. I velox? Non si possono posizionare in una strada come via Pavese”. I restringimenti, in ogni caso, non sarebbero tali da pregiudicare la viabilità anche per i mezzi più grandi: “Il limite è di 2,75 metri per corsia stradale, per fare un esempio è quello del lungogesso Giovanni XXIII. Su via Pavese ci sono 3,40 metri: potrebbero viaggiarci anche pullman o camion che comunque lì non transitano. Basti dire che si sono registrati appena 28 passaggi di veicoli del genere nei giorni della rilevazione”. Nell’ambito della zona 30 avviata nel quartiere San Paolo il prossimo intervento sarà su via Bodina, collegato al parco Parri: qui verrà ridotta la carreggiata per rallentare le macchine. Altre azioni sono in previsione per via Felici, via Scagliosi, via Fenoglio e via Giordanengo dopo gli scavi del teleriscaldamento.
 
“Non buttiamo il bambino con l’acqua sporca” suggerisce Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni, condividendo quanto viene proposto per rallentare i mezzi: “L’obiettivo è ridurre la velocità, ma è chiaro che non si può fare realizzando parcheggi dove si rischia di sbattere il portellone contro un ciclista o un’auto”.

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