CUNEO - Cuneo, le chiavi di Cascina Vecchia tornano al Comune. E adesso?

In autunno la nuova procedura di affidamento, dopo l’addio di Open Baladin. Boselli è pessimista: “Operazione fallita, difficile trovare un nuovo operatore”

Andrea Cascioli 25/06/2025 12:55

  Il Comune di Cuneo è ufficialmente rientrato in possesso di Cascina Vecchia, lunedì scorso: “Da oggi pomeriggio Cascina Vecchia è di nuovo nella disponibilità del Comune: questa secondo noi è un’ottima notizia” ha annunciato, in apertura del Consiglio comunale, l’assessore alla Cultura Cristina Clerico. Si ricomincia da capo, quindi, dopo la rottura dell’accordo con Open Baladin. Con le chiavi in mano e un immobile restaurato per metà: il fabbricato quattrocentesco, quello dove doveva sorgere il “museo vivente”, è già pronto. L’edificio più recente, risalente al secolo XVIII e rimaneggiato, è ancora da ultimare. Qui avrebbe dovuto trovare posto il ristopub: “Il gestore - ricorda Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) - doveva mettere a disposizione 600mila euro per rendere l’area fruibile: ne sono arrivati, mi pare, 57mila tra canoni e fideiussione bancaria”. L’assessore conferma: “Il tema degli interventi per funzionalizzare il fabbricato settecentesco era e resta sul tavolo: quell’importo o uno non troppo dissimile sarà necessario”. Un passaggio in commissione con i consiglieri, aggiunge, avverrà già nel mese di luglio, compatibilmente con la disponibilità degli uffici. L’obiettivo è arrivare in autunno a vedere “la partenza di una nuova procedura, o di più procedure”. Sul “che fare” alcune idee sono già sul tavolo: “Cerchiamo di rendere fruibile almeno il fabbricato già sistemato” esorta Bongiovanni, auspicando di “utilizzarlo per scopi legati alla vita delle associazioni e dei quartieri, mettendolo a disposizione della città in tempi brevi”. Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) propone “un utilizzo turistico-culturale, collegato con la ciclabilità: questo edificio è un unicum anche a livello europeo e si è sempre puntato poco su questo aspetto”. Chi non molla la presa sul disciolto contratto, paventando addirittura “eventuali rischi di danni erariali”, è Giancarlo Boselli. Il capogruppo di Indipendenti, autore di un’interrogazione sul tema, aveva chiesto una commissione d’inchiesta sulla vicenda ed esprime disappunto per la mancata richiesta di penali a Baladin: “La sindaca ha anche ringraziato la società per la disponibilità a risolvere celermente il contratto ‘ponendo al primo posto l’interesse della città’: se questo è il modo di farlo, suma bin ciapà”. Il bersaglio polemico è l’assessore Clerico, cui si rimprovera di non aver fornito risposte sul punto: “Penso che le persone non dimentichino la sua responsabilità politica in questa operazione fino a oggi catastrofica. Spero che si riesca a trovare una soluzione, ma quando un’operazione del genere viene fatta fallire con uno dei migliori operatori sulla piazza non si renderà facile che altri gestori si propongano”. Di parere opposto, quantomeno circa il comportamento dei privati di Open Baladin, è Franco Civallero di Forza Italia: “Hanno fatto un gesto per il quale dobbiamo ringraziarli, se fossero andati avanti, tra qualche anno. ci saremmo trovati con un locale bloccato. Grazie a questa società, che ha avuto il coraggio di rinunciare a pagamenti già fatti, noi abbiamo avuto la disponibilità dei locali”

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