CUNEO - Cuneo, maggioranza e centrodestra uniti: “I fondi del Next Generation UE per la SP 564 e la tangenziale”

Accolto l’ordine del giorno della Lega sulla variante. Contrari sinistra e 5 Stelle: “Perdiamo oltre 40 ettari di terreni agricoli, tra i più fertili del comune”

Andrea Cascioli 30/03/2021 13:00

 
A fine gennaio era stato il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo Federico Borgna a ricordarlo: la realizzazione della tangenziale nel capoluogo della Granda è in cima agli interventi che la Provincia ha intenzione di realizzare con i quasi due miliardi di fondi del cosiddetto Recovery Fund europeo.
 
Tanti sono gli stanziamenti che la Granda conta di ottenere nell’ambito del programma Next Generation UE, del quale si è discusso anche nell’ultima seduta del Consiglio comunale. Con un ordine del giorno i consiglieri leghisti Laura Peano e Valter Bongiovanni hanno chiesto alla giunta di impegnarsi per promuovere la variante di Cuneo e l’ampliamento della SP 564 Cuneo-Mondovì “quali massime priorità delle opere da realizzare con i fondi provenienti dal Next Generation EU”.
 
Un ordine del giorno accolto dalla maggioranza e passato con il voto favorevole di 24 consiglieri su 30 (più cinque contrari e un astenuto), previo emendamento sul completamento della bretella autostradale nel lotto 1.6 di Madonna dell’Olmo illustrato da Silvano Enrici (Centro per Cuneo). Enrici ha riepilogato i volumi di traffico sulle arterie stradali interessate: il censimento effettuato dalla Provincia sulla Provinciale 564 a settembre 2020 indicava un passaggio di 9746 automezzi al giorno, il 16% dei quali riferiti a mezzi di traffico pesante. Nello stesso periodo il tratto compreso fra la rotonda di Confreria e il viadotto Soleri vedeva 22108 passaggi, con il 12% di traffico pesante. Nel 2021 si parla per la SP 564 di 6563 automezzi (18% di traffico pesante), per Confreria di 16225 mezzi (13% di traffico pesante). “Tutto questo in tempo di Covid” ha ricordato il consigliere centrista, osservando: “Avere una Est Ovest incompiuta significa non avere una circonvallazione: a noi interessa che in città si porti meno inquinamento e che si realizzi la tangenziale”.
 
Assoluta contrarietà all’ipotesi viene dall’opposizione di sinistra e dai 5 Stelle. In particolare da Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), per il quale “i proponenti non si rendono conto di cosa significhi fare una tangenziale autostradale attorno a Cuneo: significa consumare tra i 400 e i 480mila metri quadrati di suolo, oltre 40 ettari di terreno, creando una frattura nella pianura che divide Cuneo da Caraglio sia per gli allevamenti che per gli usi agricoli”. Calcolando che ogni ettaro agricolo sfami una famiglia di cinque persone, ha aggiunto il consigliere, sarebbero circa 250 le persone alimentate dalle risorse di questo territorio: “La soluzione è contraddittoria anche rispetto agli obiettivi del Next Generation UE. È un ordine del giorno che smentisce qualunque affermazione sulla tutela del territorio da parte della maggioranza, come per piazza Europa o il nuovo ospedale unico”.
 
Anche da parte del leghista Bongiovanni, comunque, è giunto un richiamo a far sì che la progettazione abbia il minore impatto ambientale possibile: “Non vorrei succedesse come a Fossano, dove la circonvallazione ha cambiato il volto della città in negativo, con un progetto in sopraelevazione a discapito dell’ambiente”. “A chi si lamenta delle tangenziali ‘sospese’ altrove realizzate - ha replicato a stretto giro Manuele Isoardi del Movimento 5 Stelle - ricordo che nel progetto iniziale per la tangenziale di Cuneo, posto a preventivo dieci anni fa per 151 milioni, si prevede una buonissima parte dei lavori realizzati in trincea: tra l’altro sfregiando una delle aree più fertili del territorio comunale”.

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