CUNEO - Cuneo, nel mirino di Amazon un’area del Miac da 90mila metri quadrati?

Il sindaco Borgna non conferma né smentisce l’acquisto da parte della multinazionale attraverso l’immobiliare Scannell, unica partecipante al bando

Andrea Cascioli 22/02/2021 20:39

 
“Non mi risulta che Amazon abbia comperato o stia comperando terreni nel comune di Cuneo”: dietro alla risposta del sindaco Federico Borgna alle richieste di chiarimento della Lega c’è in realtà qualcosa di più di una semplice smentita.
 
Il primo cittadino infatti ricorda che è in corso la valorizzazione immobiliare di un’area da oltre 90mila metri quadrati di terreno di proprietà del Miac, come deciso lo scorso 27 novembre dall’assemblea dell’ente partecipato dallo stesso Comune di Cuneo e dalla Regione Piemonte come soci “forti”. Il terreno, valutato poco meno di 4 milioni di euro, è stato oggetto di un bando di cessione al quale ha partecipato un solo acquirente, la società immobiliare Scannell Properties: “La cessione non è ancora stata perfezionata - spiega il sindaco - perché ci sono sessanta giorni di tempo per farlo. Sappiamo che questa società si occupa di logistica ma non è ancora noto cosa intenda fare di quest’area”.
 
L’ipotesi ventilata nei giorni scorsi è che il colosso americano delle vendite online sia interessato ad acquistarla per realizzarvi un centro di smistamento. In provincia, Amazon può già contare su uno stabilimento a Marene dove vengono coordinati in media una novantina di dipendenti che possono salire fino a duecento unità.
 
Nei giorni scorsi l’indiscrezione sulla possibile acquisizione di un’area a Cuneo era giunta all’orecchio dei consiglieri leghisti che hanno chiesto chiarimenti all’amministrazione: “Il commercio locale subisce già la concorrenza di questi grandi canali di distribuzione che hanno impattato fortemente sulla crisi in corso, come si vede dalle sempre più numerose chiusure” ha affermato la consigliera Laura Peano, precisando che “la Lega non è contraria a ciò che può portare lavoro e migliorie occupazionali, ma un progetto di un certo peso dovrebbe essere discusso con il Comune e le associazioni di categoria”. Il consigliere Beppe Lauria ha “punzecchiato” i colleghi di minoranza attribuendo questa posizione alla “Lega di lotta e di governo, che si dice preoccupata ma non contraria”. Dal canto suo, il battitore libero della destra cuneese invita al pragmatismo: “Bisogna fare i conti con una mutata realtà: proteggere il commercio non significa fare la guerra ai mulini a vento, se Amazon non viene qui ma in un comune vicino cambia ben poco”.
 
Sul tema si registra un’inedita convergenza con il sindaco, a sua volta consapevole che “lo smart working determinerà comunque una riduzione dei servizi commerciali: la sfida è rendere la città ancora più attrattiva e riempire il gap determinato dai nuovi stili di vita e di acquisto”. Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni, invece, rileva come “questi interventi nascono da un’operazione urbanistica criticabile che ha convertito un’area del Miac da agricola ad artigianale. Si va a danneggiare non solo il commercio ma gli agricoltori presi nella morsa della grande distribuzione”.

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