CUNEO - Cuneo saluta il dirigente della Squadra Mobile Marco Mastrangelo

Lunedì farà le valigie in direzione L’Aquila. Non c'è ancora il nome del sostituto. L’operazione più importante? 'L’arresto dello stupratore del Parco Fluviale nel 2015'

Samuele Mattio 06/12/2018 15:09

“In pochissime ore abbiamo fatto il fermo e lo abbiamo portato in carcere. La vittima della violenza sessuale è stata coraggiosa nel raccontare ciò che era successo, ho apprezzato la forza della donna. Lo abbiamo preso la sera dopo”. A parlare è il vicequestore aggiunto e dirigente della Squadra Mobile Marco Mastrangelo ma, fortunatamente, si tratta solamente di un ricordo. Correva l’anno 2015, era il mese di luglio e una donna di 46 anni era stata aggredita mentre era in bicicletta al Parco Fluviale di Cuneo. Prima i calci e i pugni, poi la violenza sessuale. Gli inquirenti arrivarono molto rapidamente ad individuare l’aggressore, un 19enne originario della Costa d’Avorio. L’attività di indagine fu molto rapida: “Tutta la Squadra Mobile si impegnò dal mattino e non andò a casa fino alla scoperta del colpevole”. Incalzato dalle domande dei cronisti Mastrangelo ricorda questa operazione come quelle più importante della sua esperienza cuneese.
 
L’occasione è stata la cerimonia di addio del dirigente campano, a Cuneo da quasi sette anni. Lunedì prossimo, 10 dicembre, farà le valigie in direzione L’Aquila, dove sarà a capo della Squadra Mobile locale e coordinerà un numero di uomini più che doppio rispetto a Cuneo. Arrivato a nel capoluogo della Granda come dirigente della divisione anticrimine, originario di Piedimonte Matese, un piccolo paese in provincia di Caserta, Mastrangelo lascia un buon ricordo di sé in piazza Torino. A salutarlo, nella sala ‘Cunzolo’ della Questura erano in molti, tra gli altri il Procuratore Generale Onelio Dodero, il Tenente Colonnello dei Carabinieri Marco Pettinato con il capitano Gianpaolo Canu e il Questore, Emanuele Ricifari. Non è ancora noto il nome del sostituto. Nell’immediatezza verrà rimpiazzato dal commissario Alberto Sette, ora dirigente della sezione criminalità organizzata e straniera.


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