CUNEO - Cuneo, scontro tra maggioranza e sinistra sul daspo urbano: ‘C'è chi fa pubblicità sulla pelle dei migranti’

Sull’ordinanza antibivacco e gli sgomberi al Movicentro scintille in Consiglio comunale. Manassero ammette: ‘Molti senzatetto non sono lavoratori’

a.c. 23/09/2020 11:31

 
Com’era prevedibile ha raggiunto i banchi del Consiglio comunale la polemica sull’ordinanza antibivacco e il daspo urbano firmata dal sindaco di Cuneo in agosto.
 
La questione della sicurezza e del degrado in città era oggetto di ben tre interpellanze presentate dalle opposizioni di destra e di sinistra. Queste ultime sono le più polemiche nei confronti della ‘sterzata’ securitaria impressa dalla giunta Borgna, che in questi giorni viene contestata anche con un presidio di associazioni e partiti pro-accoglienza sotto al Municipio. L’amministrazione, accusa Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni, è rimasta silente sulla questione dell’accoglienza a fronte di un crescente attivismo mediatico del questore Ricifari: “L’unica voce che si sente è quella degli organi di sicurezza”.
 
Accuse che la maggioranza respinge senza mezzi termini: “Il Comune è silente perché lavora: non accettiamo le provocazioni che stanno uscendo in questi giorni per avere pubblicità sulla pelle dei migranti” tuona il capogruppo del Partito Democratico Carmelo Noto. L’esponente dem difende la bontà delle scelte sul Movicentro: “Da mesi i cittadini chiedevano interventi. In quell’area c’erano e continuano purtroppo a esserci, nonostante il daspo, persone che con i migranti della frutta non hanno niente a che fare”.
 
“Questa ordinanza, che è alla sua seconda edizione, non vuole essere punitiva e va a tutela anche delle persone che si trovano nel nostro territorio e sono in difficoltà, ma hanno comportamenti corretti” aggiunge l’assessore Paola Olivero. Dalla responsabile della Polizia Municipale giunge notizia che c’è già stato almeno un allontanamento, nei confronti di un soggetto segnalato per reiterati episodi di ubriachezza molesta. Altri provvedimenti analoghi dovrebbero essere stati presi dalla Questura. I controlli proseguono anche sul fronte sanitario: solo pochi giorni fa una persona che era in stato febbrile al Movicentro è stata sottoposta a ulteriori accertamenti ed è in seguito risultata negativa al Covid.
 
La vicesindaco e assessore alle Politiche per l’integrazione e l’accoglienza Patrizia Manassero parla invece dello sforzo compiuto dal Comune per assicurare ospitalità ai senzatetto nell’anno della pandemia. Il dormitorio della ex caserma Piglione in particolare ha garantito 2618 pernottamenti complessivi, ospitando una media di 50 persone ogni notte: “In totale sono state accolte 165 persone, di queste solo 23 avevano in mano un contratto di lavoro” precisa Manassero, confermando che gran parte dei senza fissa dimora in territorio comunale sono estranei o marginali rispetto alla questione degli stagionali della frutta. Alle persone accolte nel dormitorio di via Bongiovanni bisogna aggiungerne un’altra quarantina in città, circa metà delle quali sono in possesso di un contratto di lavoro e dovrebbero essere ricollocate. “Non sappiamo perché Cuneo attragga tante persone senza contratto”  ammette la vicesindaco, sottolineando però che questa situazione testimonia che la grande massa dei lavoratori stagionali sono ormai ospitati in azienda: “Qui c’è invece chi arriva nella speranza di un contratto ed è più a rischio di sfruttamento”.
 
Osservazioni di diverso tenore giungono dai banchi della destra. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Garnero plaude all’introduzione del daspo urbano ricordando di aver imposto il tema all’attenzione della giunta già con un ordine del giorno che era stato presentato a maggio 2018. La consigliera Laura Menardi (Grande Cuneo) punta il dito invece sugli episodi che negli ultimi tempi hanno minato la tranquillità dei residenti del centro storico e dell’area di Basse Sant’Anna, come segnalato dal comitato di quartiere al nostro giornale: “Ringraziamo le forze dell’ordine e in particolare il questore Ricifari che è in prima linea nell’azione di contrasto al degrado e anche nella denuncia dell’inazione. Non tutti sono favorevoli all’accoglienza e all’aiuto incondizionato”.

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