CUNEO - Cuneo Solidale sul nuovo ospedale: ''Meglio potenziare il Santa Croce, ma...''

Il gruppo di Lerda e Spedale chiede di considerare entrambe le aree ed elenca tre priorità nel caso in cui si portasse avanti l'idea del Carle

Redazione 04/06/2020 14:21

A poco più di una settimana di distanza dall'ultimo Consiglio comunale nel quale la maggioranza si è divisa sul nuovo ospedale riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Cuneo Solidale. Il gruppo, che vede tra i suoi esponenti più rappresentativi il presidente dell'assemblea cittadina Alessandro Spedale e l'assessore al Personale Guido Lerda, da tempo contrario allo spostamento del Santa Croce dall'attuale sede, argomenta le sue posizioni chiedendo uno studio di fattibilità su entrambe le aree ed elenca alcune richieste nel caso in cui alla fine venisse scelta, come probabile, l'area del Carle.
 
 
Nelle ultime settimane, in seno alla maggioranza, è ripresa la discussione relativa alla localizzazione del nuovo ospedale. A seguito dell'ordine del giorno, presentato da tutta la maggioranza nell'ultimo consiglio comunale, con il quale si è voluta ribadire la necessità che l'hub provinciale resti nella nostra città, è ripreso il confronto tra chi, come noi, vorrebbe salvaguardare l'area attuale presso il Santa Croce e chi preferirebbe localizzarlo nell'area circostante il Carle. Ovviamente tale differenza di vedute, non può che portare ad uno stallo e vista l'importanza della decisione, con il presente comunicato noi vorremmo tentare di fare un passo in avanti per conciliare le posizioni.
 
Premesso che la priorità deve essere data alla politica sanitaria ed alla difesa dell'attuale qualità del servizio offerto, che vede nel nostro ospedale ed nel suo personale sanitario un'eccellenza nell'ambito regionale, siamo convinti che la realizzazione di un nuovo plesso ospedaliero deve avere come scopo prioritario quello di dare uno strumento funzionale per garantire, e se possibile migliorare, i servizi resi a cittadini.
 
La nostra posizione in merito alla localizzazione del nuovo ospedale è sempre stata quella di potenziare, per la sua realizzazione, l'area intorno al Santa Croce. Quest'ultima garantirebbe centralità, strategicità rispetto a tutti i sistemi di trasporto pubblico e facilità di essere raggiunta senza l'utilizzo di autoveicoli da una grande percentuale di utenti. Questa scelta eviterebbe consumo di suolo, mentre quella di togliere tale struttura da quella parte di città, metterebbe a forte rischio tantissime dinamiche consolidate.
 
Siamo però consapevoli che nell'area circostante l'attuale Santa Croce potrebbe non esserci spazio sufficiente per prevederne l'espansione necessaria, anche alla luce dell'attuale pandemia che ha mostrato quanto sia importante poter avere a disposizione spazi ampi e di flessibile utilizzo. Anche a seguito di tutti i confronti intrapresi tra le liste di maggioranza rappresentate in consiglio, nella commissione consiliare speciale costituita e più volte convocata allo scopo di ascoltare molteplici interlocutori autorevoli sia in campo medico sia in campo ingegneristico ed architettonico, riteniamo opportuno ribadire qual è la nostra posizione e fare una proposta che permetta di trovare una sintesi e renda possibile effettuare una scelta unanime della futura localizzazione.
 
Come peraltro già condiviso da tutto il consiglio comunale, il punto di partenza è per noi la realizzazione di uno studio di fattibilità serio ed approfondito, che metta in luce oltre ai necessari aspetti strutturali anche le ricadute urbanistiche ed infrastrutturali sull’intero territorio e che permetta di avere una visione chiara di quali siano i pregi ed i difetti delle due aree che, secondo l’opinione ormai condivisa dalla stragrande maggioranza dei consiglieri, devono essere messe a confronto: quella in cui è sito l’attuale Santa Croce e quella dove è ubicato il nosocomio Carle. 
 
Qualora dallo studio dovesse emergere con evidenza che una delle due aree è più funzionale per la realizzazione del nuovo ospedale, sarà poi necessario individuare fin da subito la destinazione del fabbricato che verrà, di conseguenza, escluso dalla scelta e qualora si trattasse dell’area del Santa Croce, cosa da noi non auspicata, ma possibile, riteniamo importante proporre che nella deliberazione di adozione della scelta finale del sito siano previsti alcuni accorgimenti:
 
Innanzitutto la salvaguardia dell’operatività dell’attuale Santa Croce. Fintanto che non sarà realizzato il nuovo ospedale, sia garantito, da parte della Regione, il finanziamento necessario al mantenimento della qualità attuale del servizio. Come emerso più volte dal dibattito in commissione speciale la classificazione di “Hub”, infatti, non è legata esclusivamente al fabbricato edilizio, ma bensì soprattutto all’operatività dell’ospedale. Gli ingenti investimenti che dovranno esser fatti per la realizzazione del nuovo edificio, non dovranno tradursi in sottrazione di risorse alla struttura in funzione. A questo proposito riteniamo che la riflessione sul Santa Croce abbia una componente ancora più urgente legata alla emergenza Covid. Il periodo appena trascorso, ci ha indicato una priorità che viaggia di pari passo ai progetti per il nuovo: quella di stabilire nuove norme precise di utilizzo e logistica per una struttura che comunque, ancora per molto tempo, dovrà essere utilizzata dalla popolazione. La ripresa dell’afflusso regolare dei pazienti agli ambulatori, la necessità di recuperare le liste di attesa, comporteranno un utilizzo dell’ospedale con modalità differenti da quelle che conosciamo. Su queste basi è necessario che la riflessione sia urgente ed attuale non solo sulle prospettive di utilizzo a medio e lungo termine. Disgiungere il progetto del nuovo ospedale dall’urgenza di questo dibattito sarebbe un grave errore. 
 
In secondo luogo il mantenimento di attività sanitarie all'interno del Santa Croce. Vista la storia e gli investimenti sviluppati nel tempo, sarà utile prevedere che, anche qualora si opti per il “sito Carle”, all'interno del Santa Croce, sia garantita, anche a seguito della messa in esercizio del nuovo ospedale, attività di natura sanitaria, come ad esempio l'attività diurna ambulatoriale di medicina o altre necessità che verranno definite nel tempo, anche al fine di mantenere attiva tale area e non abbandonarla completamente.
 
Infine l’istituzione di un Tavolo di lavoro dedicato all’area. La parte di città che affaccia sullo Stura ed in particolare i quartieri Gramsci, Cuneo Centro e Cuneo Nuova, rappresentano un’area che attualmente vive delle grandi difficoltà. Molte delle attività presenti si sono sviluppate in funzione dell’attuale ospedale. Qualora la scelta fosse quella di spostare la struttura presso l’attuale area del Carle, risulterebbe necessario identificare, fin da subito, una strategia per il rilancio dell’area, avendo ben chiaro che non può esserci decisione in merito al nuovo ospedale, senza una pianificazione chiara e condivisa con la popolazione per quel territorio. La proposta è quindi quella di attivare, nell’immediatezza della scelta, un tavolo di lavoro sulla riqualificazione dell’area coinvolgendo il consiglio comunale, i comitati di quartiere e tutti i cittadini interessati. 
 

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