CUNEO - Cuneo, sotto la pioggia per dire basta al degrado dell’ex Policlinico

Il presidio degli Indipendenti in corso Dante. Boselli: “Chiederemo un’ordinanza per riaprire i marciapiedi”. Il Comune intanto aspetta ancora la convenzione

Andrea Cascioli 10/02/2024 15:15

Nonostante la pioggia battente a Cuneo c’erano alcune decine di persone radunate sotto il gazebo degli Indipendenti, di fronte al monumento ai caduti del II Rgt. Alpini di corso Dante. Ombrelli aperti e orecchie dritte, nel momento in cui il leader del gruppo politico, Giancarlo Boselli, annuncia le prossime mosse per risolvere lo stallo sull’ex Policlinico: “In settimana chiederemo al sindaco di intervenire subito per riaprire i marciapiedi. Serve un’ordinanza urgente e se il problema sono i balconi, devono abbatterli i privati a loro spese: i marciapiedi sono di tutti”.
 
La questione dell’ex Policlinico si trascina ormai da quarant’anni, tanti quanti ne sono passati dalla chiusura. Se un tempo era il Comune a bloccare i privati, rifiutando di rimuovere il vincolo della destinazione socio-sanitaria, ora le parti si sono invertite. La società che ha ottenuto il cambio di destinazione dalla giunta Borgna I ha messo in congelatore l’intervento di riqualificazione già approvato, che dovrebbe portare alla demolizione dell’attuale fabbricato e alla costruzione di un palazzo con 28 alloggi residenziali. Il motivo? Una contesa sulla legge regionale 7 del 2022, che potrebbe consentire ulteriori ampliamenti edilizi ma che il governo ha impugnato davanti al Consiglio di Stato. In attesa che Roma decida, a Cuneo cadono i calcinacci.
 
Nel Consiglio comunale di dicembre l’assessore al Patrimonio Alessandro Spedale aveva garantito che i cantieri si sarebbero aperti comunque: “La proprietà ha manifestato l’intenzione di procedere alla firma della convenzione, senza attendere l’esito dello scontro sulla legge”. Il tempo di mettere una firma davanti al notaio e la Sima Dati sas (controllata da Michelangelo Manassero, il titolare dell’Agricolfarma di piazza Foro Boario) avrebbe dato il via ai lavori. Ma sono passati quasi due mesi e della convenzione ancora non c’è notizia.
 
Dall’amministrazione comunale è giunta nel pomeriggio una nota nella quale si dà conto delle “sollecitazioni che nei mesi scorsi sono state inviate e gli incontri fatti con i proprietari”: “Allo stesso modo, si è agito con la medesima sollecitudine rispetto alle ben note situazioni di degrado attorno all’immobile. È evidente che, dopo tutto il lavoro svolto e per la strategicità dell’intervento in questione, è nell’interesse dell’ente che si concluda sotto tutti i punti di vista il procedimento avviato dalla società proponente”. Il Comune auspica perciò di “poter giungere, senza ulteriori ritardi, alla stipula della convenzione e quindi al rilascio del permesso di costruire e contestuale avvio dei lavori”. Nella dichiarazione ufficiale, tuttavia, non si indicano tempi per la firma, segno che la trattativa è su un binario morto. “È consapevolezza condivisa che il recupero dello stabile sia cruciale per il quartiere, sul piano della sicurezza, dell’agibilità dei marciapiedi, così come sul piano funzionale ed estetico” aggiungono dal municipio.
 
“Questa manifestazione è un segnale molto forte degli abitanti del quartiere e non solo” dice Boselli, rimarcando l’urgenza del tema: “Abbiamo voluto dare un segno, non ci facciamo prendere in giro: perché nel Consiglio di dicembre ci era stato detto che la questione era avanzata, invece è ferma”. Con la bella stagione, aggiunge “la situazione diventa critica dal punto di vista igienico”. Per l’ex candidato sindaco la rigenerazione dello stabile si riallaccia a quella di altri edifici: “Bisogna recuperare la stazione, il teatro ex Gil, i Bagni Municipali, in sinergia con i privati. È l’unico modo di dare un futuro al quartiere: aggiungiamo che spostare l'ospedale vuol dire dare un colpo mortale al commercio e alle attività artigianali”. D’accordo l’altro consigliere di Indipendenti, Paolo Armellini: “Il discorso sulla sicurezza deve essere visto in modo ampio: oltre al controllo del territorio c'è la riqualificazione urbana”. Al presidio di questa mattina hanno preso parte anche i consiglieri di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese e Luciana Toselli: “Questa operazione è una vera e propria speculazione edilizia” denuncia Sturlese. Il cambio di destinazione d’uso “è stato un errore clamoroso: quale sede sarebbe stata migliore per la casa di comunità?”.
 
Anche il consigliere Beppe Lauria di Indipendenza!, assente stamattina perché impegnato nella raccolta firme sulle leggi di iniziativa popolare presentate dal movimento di Alemanno, ricorda di essersi opposto a suo tempo all’operazione: “Sono solidale con la manifestazione di oggi. Nonostante le innumerevoli richieste in tutti questi anni non è stato fatto nulla, speriamo si vada oltre le chiacchiere”.

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