CUNEO - Cuneo terza isola d'Italia, la ricetta di Carluzzo: ''È ora che si affronti la situazione collettivamente''

Per risolvere il problema della rete infrastrutturale il fondatore di 'Rigenerazione' propone una convocazione del Consiglio provinciale aperta a privati e fondazioni bancarie

Redazione 08/01/2021 16:02

Dopo l'articolo pubblicato ieri ''Cuneo è ancora la terza isola d'Italia?'', ci scrive il presidente dell'associazione "Rigenerazione" Pietro Carluzzo.
 
Gentile Direttore,
la realizzazione di infrastrutture crea valore e contribuisce alla crescita economica del paese e della nostra Provincia. Questo avviene per effetti sia diretti sia indiretti: l’aumento del PIL, la formazione di nuovi posti di lavoro, l’incremento della produttività degli attori economici che ne usufruiscono, la promozione della concorrenza e della cooperazione.
 
Ad oggi Cuneo non sta agendo in questa direzione, vantando così il primato di essere la “terza isola d’Italia”. Dall’incompiuta Asti-Cuneo, passando per la costante chiusura del colle della Maddalena, la galleria del Tenda fuori uso, a tempo indeterminato, per concludere con una ferrovia delle meraviglie (Cuneo-Ventimiglia-Nizza) con sempre meno corse, i collegamenti stradali scarseggiano. Verso Torino ancora si viaggia su un binario solo; l’unica boccata d’ossigeno è l’autostrada Torino-Savona di cui ormai non possiamo più fare a meno. 
 
Oggi la nostra Provincia non può permettersi una debolezza politica ferma a localismi, ma deve essere unita per dare peso a queste urgenze, tanto più in vista del Recovery Fund.
 
Per riprendere la recente frase del Papa, che giustamente mette in risalto che “Nessuno si salva da solo”, credo che ogni risorsa privata e pubblica debba prendere più seriamente la questione, a partire dall’amministrazione del nostro capoluogo. È necessario che si convochi al più presto un Consiglio provinciale e comunale congiunto, aperto anche alle istanze delle energie private (con i suoi rappresentati quali industria, commercio, artigianato, agrario, …) e con il supporto delle Fondazioni bancarie, in cui assieme si completi e migliori ciò che oggi (ancora) non abbiamo: buone infrastrutture che ci colleghino al resto del paese.
 
È ora che si affronti la situazione collettivamente, pubblico e privato affinché la nostra Provincia continui a rimanere Granda. Tutto questo potrà avvenire anche grazie ad una rete di collegamenti che garantiscano al nostro territorio di poter mantenere il suo virtuosismo economico e sociale.
 
Questo è uno dei casi in cui i vantaggi economici e ambientali passano per la stessa strada: avere una buona rete infrastrutturale consente un impatto ambientale sempre meno dannoso.
 

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