CUNEO - Da inizio anno in Piemonte manca il 44 per cento della pioggia attesa

Le perturbazioni a cavallo tra aprile e maggio hanno dato respiro, ma non bastano: le portate dei fiumi restano significativamente sotto la media. Il rapporto mensile dell'Arpa

Redazione 04/05/2023 09:17

Arpa Piemonte ha pubblicato nelle scorse ore il consueto rapporto sulla situazione idrica regionale riferito al mese di aprile. Per quanto riguarda le precipitazioni il mese ha registrato valori al di sotto della norma climatica 1991-2020, con un deficit medio sul bacino del Po fino a Ponte Becca, quantificabile in circa -47%: la perturbazione che ha coinvolto la regione a fine mese ha contribuito a ridurre in parte il deficit pluviometrico del mese, rimasto più consistente nelle zone in provincia di Alessandria e Asti.
 
Con aprile è proseguita la serie di mesi con precipitazioni al di sotto dei valori storici: nell’ultimo anno solamente i mesi di agosto e dicembre 2022 hanno determinato surplus idrici, peraltro contenuti. La giornata più piovosa, il 30 aprile, ha registrato circa 20 mm medi sulla regione, un quantitativo che non si registrava dal 9 ottobre 2022 e che si é osservato solo altre quattro volte nell’ultimo anno e mezzo, cinque se si include la pioggia del 1° maggio. Le precipitazioni del 1° maggio, diffuse su tutta la regione, sono state di 26 mm medi in 24 ore che si vanno a sommare ai 20 mm del giorno precedente. Questi due giorni di maltempo sono riusciti ad alleviare solo leggermente le forti condizioni di siccità tuttora presenti in regione, portando il deficit da inizio anno al -44%. Analizzando l’anomalia delle precipitazioni dell’anno idrologico sull’intero bacino del Po, chiuso alla confluenza con il Ticino, si evidenziano deficit ancora importanti, oltre il 50%, sulle pianure torinesi, in provincia di Asti e nel Biellese.
 
Per quanto riguarda le temperature si segnala un aprile nella norma (anomalia negativa di -0.2°C). Le temperature nella parte iniziale del mese sono risultate più basse della media; successivamente si sono alternate giornate con temperature generalmente nella norma, senza evidenziare particolari anomalie termiche.
 
Sebbene la fase perturbata di fine mese abbia apportato nuove nevicate sui settori alpini della regione, l’innevamento si presenta al di sotto dei valori tipici del periodo.
 
Per quanto riguarda le portate dei corsi d’acqua, le due giornate piovose di fine mese non sono ovviamente bastate a risollevare il deficit che ormai si registra da mesi sia sul reticolo idrografico principale che su quello secondario: i valori permangono ovunque significativamente al di sotto dei valori medi storici di riferimento. Gli scarti più significativi si registrano nel bacino del Sesia (-85%) stabile rispetto al mese scorso e del Tanaro (-81%) peggiorato di quasi 10 punti percentuali, ma anche sugli altri bacini si passa da -54% sul Varaita a -72% sulla Stura di Demonte. Di conseguenza anche lungo l’asta del Po la situazione rimane critica, peggiore rispetto al mese scorso; si registra, infatti, uno scarto di -79% a Torino e del -77% in chiusura a Isola S.Antonio (PV). All’idrometro di Isola Sant’Antonio, che rappresenta la chiusura dell’intero bacino piemontese del Po, la portata media di aprile, pari a 107 mc/s (metricubi al secondo), in una classifica di portate mensili di aprile dal 1996 al 2022 per questa stazione, si posiziona al primo posto tra le più basse, seguita dal valore dell’anno scorso 2022, dove la portata media di aprile era stata 133 mc/s.
 
QUI il rapporto completo pubblicato dall’Arpa.

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