CUNEO - Dal 2019 al 2021 in Piemonte la percentuale di persone che dichiara tra 0 e 10 mila euro è diminuita

I dati della Fondazione OpenPolis: in questa fascia il 60% degli abitanti di Castelmagno e il 46,27% di quelli di Elva. A Cuneo il dato tocca il 21,64% dei contribuenti

Micol Maccario 22/08/2023 07:53

Dal 2019 al 2021 il quadro socioeconomico italiano è cambiato radicalmente e in un arco di tempo molto ristretto a causa soprattutto della pandemia e delle sue conseguenze. Al contrario di come si potrebbe pensare, a livello nazionale la situazione è migliorata in alcuni capoluoghi. Secondo i dati disponibili sul sito della fondazione Openpolis, nei comuni di Caltanissetta, Enna e Crotone la percentuale di contribuenti nella fascia tra 0 e 10mila euro è diminuita di oltre due punti percentuale tra il 2019 e il 2021. Ci sono poi luoghi in cui, invece, il quadro generale è peggiorato. Fanno parte di questa lista, ad esempio, Venezia e Perugia - dove la quota è cresciuta di oltre un punto percentuale -, insieme a Terni, Firenze, Verbania-Cusio Ossola e Aosta.
 
In generale, nel 2021 sono nove le province in cui oltre il 40% dei contribuenti si colloca nella fascia 0-10mila euro. Sono Crotone, Vibo Valentia, Cosenza, Agrigento, Ragusa, Reggio Calabria, Trapani, Barletta-Andria-Trani e Caltanissetta. Al contrario, le quote più basse tra i capoluoghi di provincia si registrano nelle città di Modena, Belluno e Lodi.
 
Anche in provincia Granda la situazione è diversificata: ci sono città in cui il numero di persone che ha denunciato tra 0 e 10mila euro annuali si è abbassato tra il 2019 e il 2021 e altre in cui invece è cresciuto notevolmente. 
 
Crissolo è il luogo, tra quelli che hanno subito una variazione più elevata tra il 2019 e il 2021, in cui il numero di contribuenti che ha dichiarato tra 0 e 10mila euro è aumentato maggiormente. C’è stato un incremento pari al 6,88 punti percentuale nell’arco di tempo indicato. Nella lista delle località in cui la situazione è peggiorata in modo più evidente ci sono anche Castelmagno (da 53,19% a 60%), Monchiero (da 23% a 28,84%), Roaschia (da 36,26% a 42,11%) e Sambuco (da 31,08% a 36%).
 
All’opposto, il centro in cui la situazione è migliorata di più è Igliano, borgo di 66 abitanti a una quarantina di chilometri da Cuneo, dove c’è stato un decremento di 8,75 punti percentuale. In generale, sono numerose le città in cui c’è stato un miglioramento notevole. Tra queste si possono indicare Monterosso Grana (da 36,6% a 31,35%), Pietraporzio (da 29,73% a 21,43%), Stroppo (da 40% a 35%) e Vottignasco (da 30,05% a 25,79%).
 
La città del cuneese in cui è maggiore il numero di persone che nel 2021 ha denunciato tra 0 e 10mila euro è Castelmagno (60%), seguito da Elva (46,27%) e Igliano. Al contrario, tra i luoghi in cui si registra il numero meno elevato ci sono Nucetto (17,86%), Guarene (19,03%) e Piobesi d’Alba (19,05%). 
 
Nel capoluogo della Granda il 21,64% dei contribuenti dichiara tra 0 e 10mila euro. Un dato in diminuzione rispetto al 22,52% del 2019. Il numero di persone in questa fascia è diminuito e, al contempo, il reddito medio complessivo denunciato da chi risiede a Cuneo è aumentato, passando dai 22.548 euro del 2019 ai 23.396 euro del 2021. 
 
Secondo i dati disponibili la vita nel Cuneese sembrerebbe in via di miglioramento. I redditi dichiarati, infatti, sono aumentati quasi ovunque. Poche le eccezioni: Elva (passata dagli 11.736 euro medi del 2019 ai 9.972 del 2021), Pontechianale (da 12.798 euro del 2019 ai 12.474 del 2021), Igliano (da 13.028 del 2019 ai 12.948 del 2021) e Roaschia (da 14.712 del 2019 ai 13.285 del 2021). Ma è bene tenere presente che non sono ancora disponibili i dati che indicano il numero di contribuenti tra 0 e 10mila euro nel 2022 e nell’anno in corso. Nel 2021 l’invasione russa in Ucraina non era ancora iniziata, il problema più grande da affrontare era la ripresa dal Covid. Non avevamo idea di ciò che la nostra economia avrebbe dovuto affrontare: l’inflazione, l’aumento dei costi dell’energia, delle materie prime e un rialzo generale di tutti i beni e servizi. Non è per niente sicuro che il prossimo report presenterà una situazione così positiva nel cuneese, essere ottimisti potrebbe essere ad oggi un po’ azzardato.
 

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