CUNEO - Dal campo alla tavola: l’alimentare “made in Cuneo” vale 3,7 miliardi

L’agricoltura dà lavoro al 10% degli occupati nella Granda. Sulla carne sintetica il senatore Bergesio rassicura: “Nessun dietrofront, diciamo no alle multinazionali”

Andrea Cascioli 02/11/2023 18:05

Un settore che dà lavoro al 10% degli occupati, contro la media piemontese del 3%: questi i numeri dell’agricoltura in provincia di Cuneo. I dati sono stati forniti durante il convegno Food in progress, organizzato lunedì scorso nella sede di Confindustria.
 
Sono 19.945 le aziende agricole nella Granda, cui si aggiungono 1.095 aziende di trasformazione alimentare con un fatturato annuo di 3,7 miliardi. Altri 1,1 miliardi arrivano dalle 140 imprese attive nel settore delle bevande. Il peso dell’agroalimentare rispetto al manifatturiero è il doppio della media piemontese e nazionale, sia in termini di imprese che di addetti. Tra le specializzazioni produttive dominano le aziende di prodotti da forno e farinacei (48,9%), seguite da bevande (12,8%), altri prodotti (12,1%), lavorazione e conservazione carni (9,5%), lattiero-caseario (5,1%), frutta e ortaggi (5,1%), alimenti per animali (2,4%). L’agroalimentare copre il 38% dell’export “Made in Granda”, equivalente in termini economici a circa 2,5 miliardi per l’alimentare puro e 1,2 miliardi per le bevande. Rilevanti i dati del food & wine certificato, dove Cuneo si colloca al quarto posto in Italia, al terzo nell’ambito vitivinicolo e al 13esimo come Dop e Igp.
 
All’evento confindustriale, organizzato per lanciare le nuove iniziative della sezione agroalimentare e aperto dal saluto istituzionale del direttore generale Giuliana Cirio, un parterre esclusivo di relatori. Dal senatore Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente della 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare), agli ospiti della tavola rotonda moderata da Luca Ferrua, editor in chief de ilgusto.it e “I piaceri del Gusto”: Stefano Nigro, direttore generale Cei Piemonte, Centro Estero per l’Internazionalizzazione, Paolo Fino referente del rettore del Politecnico di Torino, sede di Mondovì; Giorgio Dabbene di AizoOn Technology/Digital Food Ecosystem.
 
Nicola Calvano, delegato dall’associazione a Bruxelles, ha illustrato in collegamento come si svolga l’attività di Confindustria nei rapporti con le istituzioni europee, con un focus sui dossier di principale interesse per le aziende. Ad entrare nel vivo dei temi è stato il senatore Giorgio Maria Bergesio, che ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’agroalimentare per il Pil nazionale ma anche per l’indotto e per le attività economiche correlate. Dal parlamentare un accenno specifico al tema del cibo sintetico: “Il provvedimento in parlamento - ha sottolineato - non è stato ritirato: l’Italia ha ritirato la notifica all’Ue, ma l’approvazione va avanti. Dopo il voto in Senato c’è stata l’approvazione in commissione alla Camera e arriverà quella in aula”. Le ragioni del no italiano, ha spiegato Bergesio, dipendono dalla necessità di tutelare il settore: “Le grandi multinazionali metterebbero in difficoltà i nostri allevamenti: non si tratta solo della carne bovina ma di tutte le tipologie di carne e addirittura del latte sintetico”. Sul piano ambientale, ha aggiunto, “i dati dicono che queste aziende inquinano molto di più degli allevamenti”.
 
A partire dal mese di dicembre, ha rimarcato nelle conclusioni dell’incontro Chiara Bardini, presidente della Sezione Agroalimentare Confindustria Cuneo, si terranno nuove iniziative che potranno contare sulla collaborazione anche con il Polo Agrifood-Miac e con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo per tenere alta l’attenzione e coinvolgere le aziende del settore. A partire dal workshop sul “valore aggiunto della certificazione sensoriale”, in collaborazione con Centro Studi Assaggiatori, che si terrà nel mese di dicembre, poi le riunioni di Sezione itineranti, previste dall’inizio del 2024 presso varie aziende: Carni Dock di Lagnasco, Azienda Agrimontana di Borgo San Dalmazzo, Beppino Occelli di Pamparato, Delizie Bakery di Cherasco.

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