CUNEO - Dal carcere al lavoro: nasce l’associazione Articolo 27

Industriali e terzo settore insieme per dare una risposta alla piaga della recidiva. A Cuneo torna il festival Articolo 27 Expo, tra gli ospiti Brunetta e Colombo

Andrea Cascioli 05/09/2025 19:20

“Quante mamme sarebbero disposte ad affidare i figli o ad assumere per attività domestiche donne che stanno scontando la pena in carcere, pur senza aver commesso reati violenti?”: la domanda che pone Giuliana Cirio - “anche a me stessa” precisa - ha il merito di rompere quella coltre di ipocrisia che sovente circonda i discorsi sul reinserimento lavorativo dei carcerati. Perché è facile - troppo facile - parlare in qualche salone d’onore del valore rieducativo della pena e della bellezza dei principi costituzionali sottesi. Molto più difficile è sporcarsi le mani. Lo testimoniano i numeri, impietosi, che squaderna il presidente della cooperativa Panatè Davide Danni: in Italia ci sono 64mila detenuti e solo il 5% di questi lavora per un datore di lavoro esterno al carcere. L’80% di questi datori di lavoro impiega al massimo due detenuti, il 64% dei progetti non supera i due anni. Eppure il lavoro “cura” sul serio: secondo gli studi del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), oltre il 70% dei detenuti in Italia torna a delinquere dopo l’uscita dal carcere. Per quanti sono coinvolti in progetti lavorativi e di formazione, invece, la recidiva crolla sotto il 10%. Non è tutta colpa della burocrazia o della mancanza di buona volontà, anzi. C’è da fare i conti con tante difficoltà che riguardano in primo luogo loro, i carcerati: c’è chi spreca le occasioni, chi cade in qualche dipendenza, chi torna a sbagliare dopo aver pagato il debito. È per questo che assumere un detenuto, o un pregiudicato, significa assumere un rischio: la presidente della Fondazione Industriali non se lo nasconde, nel momento in cui lancia insieme l’associazione Articolo 27 e la terza edizione del festival Articolo 27 Expo, la rassegna di economia e vita carceraria che torna a Cuneo dal 12 al 14 settembre. “Il tema non è essere buoni, ma essere più umani” Un’impresa in cui Fondazione Industriali, il braccio “sociale” della Confindustria cuneese, si è gettata insieme a La Gemma Venture srl di Fondazione CRC e alla cooperativa sociale astigiana La Strada. A fare da collante è l’esperienza della cooperativa Panatè - Gli Evitati, che dal 2019 gestisce la panetteria interna alla casa circondariale di Cerialdo: Massimiliano Cirillo, ex detenuto del carcere, la dirige coordinando il lavoro di altri undici “galeotti”. Nel 2023 è nata l’idea di un festival per raccontare questa e le altre “buone pratiche” che fioriscono in Italia, sovente circondate dal deserto: “Il tema non è essere buoni, ma essere più umani. - chiarisce Cirio - Crediamo che nelle qualità della persona ci sia la solidarietà e che sia una componente sempre più importante per l’imprenditore. Noi impattiamo sull’ambiente e sulla società con il tipo di contratti di lavoro che facciamo, le delocalizzazioni o le aperture di filiali in altri siti”. Grazie a Bruno Mellano, garante regionale dei detenuti fino a poche settimane fa, gli imprenditori hanno intrapreso questo cammino di responsabilità già da diversi mesi: “Significa prendersi un rischio grande che non deriva soltanto dal pericolo di recidiva, ma dalla necessità di una formazione in ambito lavorativo”. La costituzione in associazione porta questo impegno a uno stadio successivo: “L’obiettivo - spiega Danni - è fare advocacy con il movimento delle imprese e le istituzioni, ma soprattutto con la società civile”. Il presidente di Panatè è anche presidente della neonata associazione, nel consiglio direttivo con lui ci sono Matteo Rossi Sebaste, Davide Gioda, Gabriele Cigliutti, Claudia Martin, Elio Parola e Giuliana Cirio, nominata presidente onorario. Tante novità nel festival dell’economia carceraria Nell’ottica dello sviluppo nazionale del progetto, rimane centrale la tappa cuneese, che anche quest’anno invaderà il centro storico di Cuneo con un fitto programma di iniziative gratuite e aperte al pubblico. Via Roma resta il fulcro della manifestazione, con il villaggio e la mostra mercato che ospiterà i banchetti di 24 realtà di economia carceraria. La novità di quest’anno è il salotto della Fondazione Industriali, allestito nel cortile del municipio: accoglierà le 22 esperienze verranno a raccontarsi nella sezione dedicata alle “buone pratiche” e i diversi talk in programma. Il programma dell’iniziativa guarda a un pubblico eterogeneo: oltre ai diversi tavoli di riflessione tecnica, che riuniranno alcuni tra i principali esperti di tematiche legate alla giustizia e dell’organizzazione dei sistemi carcerari su scala nazionale, saranno infatti numerose le occasioni di approfondimento indirizzate alla cittadinanza nel suo complesso, con concerti, spettacoli teatrali, talk e presentazioni che uniranno libri, fumetti e poesia. Come di consueto, il festival viene inaugurato con un primo tavolo tecnico giovedì 11 settembre alle ore 17 presso la casa circondariale di Cuneo, che vedrà l’introduzione dei lavori a cura di Renato Brunetta, presidente del Cnel. L’inaugurazione pubblica del festival si terrà venerdì 12 settembre alle 10 presso il cortile del Comune di Cuneo con la presenza della sindaca del Comune di Cuneo, Patrizia Manassero. A partire da quel momento, si alterneranno una serie di tavoli tecnici nel cortile del Comune e sarà possibile visitare l’area mostra-mercato in via Roma. Questa una selezione dei principali appuntamenti in programma: venerdì 12 settembre si terrà in via Roma alle ore 20 il primo concerto a ingresso gratuito a cura di “Parole Liberate”. A seguire, alle ore 21, andrà in scena nel cortile del comune di Cuneo Gherardo Colombo - ex magistrato protagonista di alcune fra le più storiche inchieste giudiziarie del nostro paese, impegnato in un’intensa attività di divulgatore per la diffusione della cultura della legalità - con un monologo dal titolo “Giustizia e democrazia: il senso del carcere”, a cura di Fondazione Industriali. Evento gratuito. Nel corso della giornata di sabato 13 settembre sono previsti due tavoli dedicati alle buone pratiche in ambito carcerario, oltre a una doppia sessione di concerti a ingresso gratuito a cura di “Parole Liberate” alle ore 15.30 e alle 17.30. Alle ore 17, nel cortile del Comune di Cuneo, si terrà il l’evento gratuito dal titolo “Immaginare il carcere tra poesia, fumetti, scrittura e storia”. L’incontro, moderato da Stefania Soma, sarà introdotto dalla lettura di una selezione di poesie su carcere e prigionia a cura di Poeticôni con Donatella Signetti e Riccardo Meynardi, e vedrà la presenza di Stefano Tamiazzo, autore del fumetto “L’ergastolo di Santo Stefano” (Ultima Spiaggia, 2024), di Elena D’Incerti, autrice del libro “Dentro San Vittore” (Meltemi editore, 2024) e di Pierangelo Gentile, presidente della Società Studi Storici Archeologici Artistici della Provincia di Cuneo. Sempre sabato 13 settembre, alle ore 21 andrà in scena al Teatro Toselli di Cuneo lo spettacolo teatrale “Ma l’amore no”, a cura della compagnia teatrale Voci Erranti, con la regia di Grazia Isoardi (biglietti disponibili a questo link e sul sito). Il festival si conclude con le attività di domenica 14 settembre mattina. In programma alle ore 10.30 nel cortile del Comune un tavolo a cura di Fondazione Crc dedicato alle esperienze teatrali in carcere, a seguire il pranzo sociale (prenotazioni info@art-27.it) nell’area della mostra-mercato di via Roma. Il programma completo è disponibile sul sito. Per informazioni: info@art-27.it

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