CUNEO - Dalla CIG ok alla nuova soluzione per il Tenda bis, ma "con riserva"

L'approvazione finale arriverà solo dopo l'esame del progetto definitivo che prevede un viadotto per superare la frana sul versante francese. Germana Avena: "In sostanza nessun passo avanti"

a.d. 01/10/2021 09:24

Ok “con riserva” alla nuova soluzione progettuale proposta per il completamento del Tenda bis, apertura a dicembre della linea ferroviaria Breil-Ventimiglia. Sono i due punti principali emersi durante la Conferenza Intergovernativa Italia-Francia che si è tenuta ieri, giovedì 30 settembre. La riunione si è svolta a porte chiuse: presenti rappresentanti delle istituzioni, Anas e società ferroviarie dei due paesi.
 
Per quanto riguarda il Tenda bis, il nuovo progetto - nato dopo i devastanti effetti della tempesta “Alex” del 2 e 3 ottobre 2020 - prevede un ponte da 65 metri a campata unica per scavalcare la frana sul versante francese. Si tratta di una soluzione da 254 milioni di euro di costo (coperti per il 60% dall’Italia). Il cronoprogramma stilato da Edilmaco stima la conclusione dei lavori a fine 2023 (con inaugurazione entro il 2025 della vecchia galleria riammodernata). La Cig, come detto, ha dato il suo ok, ma l’approvazione definitiva arriverà solo dopo l’esame del progetto definitivo. La Regione Piemonte ha anche richiesto il potenziamento dei “treni della neve” tra Tenda e Limone in vista della stagione invernale, mentre è prevista a dicembre, come detto in apertura, la riattivazione della tratta Breil-Ventimiglia.
 
Un vertice, quello di ieri, che secondo il sindaco di Roccavione Germana Avena ha prodotto pochi risultati concreti: “Continuiamo a farci prendere in giro. Bisognerebbe presentarsi a questi vertici con più orgoglio internazionale. Cosa abbiamo ottenuto da questa riunione? Un ok condizionato alla visione del progetto definitivo, che ad oggi, a un anno dall’alluvione, non c’è: quindi in sostanza non abbiamo fatto passi avanti. Oltretutto personalmente penso che quella del viadotto non sia la soluzione giusta, credo dovremmo batterci per avere un tunnel a quota più bassa: possibile che lo stato italiano non possa investire 500 milioni di euro per un valico internazionale? Siamo nel 2021, e se tutto va bene ci sarà una strada per superare il colle solo a fine 2023. Sarebbe questo il ‘modello Cuneo’? In più c’è l’argomento della convenzione per la gestione della ferrovia, che continua a non essere affrontato”.  
 

Notizie interessanti:

Vedi altro