CUNEO - Dalla Regione 6 milioni per disoccupati disagiati e persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale

Con i fondi nel 2018 e 2019 verranno promossi dei "cantieri di lavoro"

Redazione Cuneodice.it 18/11/2017 12:29

La Regione Piemonte ha stanziato 6 milioni di euro per promuovere, nel biennio 2018-2019, i cantieri di lavoro rivolti a disoccupati in condizione di particolare disagio e a persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. A prevederlo è la delibera di indirizzo approvata nella giornata di ieri (venerdì 17 novembre) dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessora al Lavoro Gianna Pentenero.
 
I cantieri di lavoro possono essere attivati da enti pubblici (principalmente comuni e unioni di comuni) per iniziative straordinarie che prevedano l’inserimento temporaneo di lavoratori disoccupati con età uguale o superiore a 45 anni, in condizione di difficoltà, oppure di persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, in attività di servizio pubblico (forestali e vivaistiche, ad esempio, di rimboschimento, sistemazione montana e costruzione di opere di pubblica utilità).
 

I prossimi passaggi previsti sono i due bandi annuali che nei primi mesi del 2018 la Regione bandirà (uno per l’impiego temporaneo di lavoratori disoccupati; l’altro di persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale) e che saranno rivolti agli enti pubblici interessati ad attivare i cantieri, la cui durata dipenderà dai singoli progetti.
 
“I cantieri di lavoro – ha spiegato l’assessora Pentenero – s’inseriscono in un ampio insieme di misure regionali volte a sostenere l’occupabilità delle persone fuoriuscite dal sistema produttivo, grazie a interventi di accompagnamento al lavoro, di incontro domanda/offerta, che si propongono di aiutare i partecipanti a sviluppare capacità e conoscenze utili al loro reinserimento sociale e lavorativo. A questo scopo, i cantieri di lavoro potranno essere integrati con percorsi di formazione finalizzati allo svolgimento delle attività di servizio pubblico, ma anche volti a favorire l’acquisizione di competenze spendibili in seguito sul mercato del lavoro”.

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