"Oggi il disegno di legge montagna verrà approvato dalla Camera dei Deputati. È questione di ore. E poi tornerà al Senato. Voglio augurarmi che le risorse economiche disponibili vengano aumentate. Perché finora, i 200 milioni di euro stanziati dal 2023, annualmente, e distribuiti dallo Stato alle Regioni, dal 2025 vanno a dimezzarsi. 100 milioni li vuole tenere il Ministero per attuare le misure del ddl. Sono importanti, ma non si taglino i fondi che vanno alle Regioni. Il Piemonte li ha investiti benissimo, dal 2022 al 2024, tre anni, oltre 60 milioni di euro complessivi, di cui 23 usati per finanziare dieci Strategie territoriali piemontesi di Green Community, recupero dei terrazzamenti e dei muretti a secco, servizi 0-6, prevenzione del dissesto, impianti a biomasse di origine forestale. Misure importantissime. Il fondo montagna alle Regioni va aumentato, affinché il Piemonte possa mantenere 22 milioni di euro l'anno, come nel 2024, e non invece passare a 10 o 11 milioni di euro dall'anno in corso. Confido nell'impegno dei Ministri Calderoli e Giorgetti per destinare alla montagna almeno 500 milioni di euro annui, così da finanziare le misure previste in legge senza tagliare i fondi alle Regioni. Aggiungo che il disegno di legge non affronta la questione istituzionale, come i Comuni sono organizzati. La fragilità dopo lo smantellamento delle Comunità montane in troppe regioni italiane, va affrontata seriamente. Così come è necessario agire su leve nuove, a partire dal rapporto tra aree urbane e montagna, oltre che sui servizi ecosistemici-ambientali. Si lasci da parte la definizione di cosa è più o meno montagna, che fa solo figli e figliastri, e si metta concentrazione su temi nuovi, ovvero relazioni, dialogo, sinergie istituzionali tra Comuni e tra sistemi territoriali". Così Roberto Colombero, presidente Uncem Piemonte, nel Consiglio nazionale Uncem di ieri pomeriggio.