CUNEO - ''Dei circa 300 detenuti positivi al Covid-19 più di un terzo sono in Piemonte''

Le parole del Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano: ''Ingiustificato lasciare da sola l'amministrazione penitenziaria a gestire momenti di crisi''

Redazione 05/08/2020 13:58

“Al di là della diffusa consapevolezza delle responsabilità e delle difficoltà di gestione dell’Amministrazione penitenziaria, credo sia doveroso che il Consiglio e la Giunta regionale, con gli Enti locali territoriali, rinnovino l’attenzione sul ruolo che essi hanno per la sanità, il lavoro, la formazione e le politiche sociali all’interno del carcere”. Parole del garante regionale delle persone detenute, Bruno Mellano, intervenenuto a palazzo Lascaris per relazionare all’Assemblea regionale sulla situazione delle carceri piemontesi. “Sarebbe davvero ingiustificato – ha aggiunto - lasciare da sola l’Amministrazione penitenziaria a gestire con grande difficoltà momenti di crisi, di sovraffollamento, di pandemia, di violenze tra detenuti e tra agenti e detenuti”.
 
Riferendo sull’emergenza Covid ha illustrato come “dei circa 300 detenuti riscontrati positivi al Covid-19 nelle 190 carceri italiane, più di un terzo, oltre 110,-sono stati riscontrati nelle 13 carceri del Piemonte tra Torino, Saluzzo e la Casa circondariale Don Soria di Alessandria". “Nello stesso periodo – ha sottolineato - anche operatori di polizia penitenziaria, collaboratori amministrativi ed educatori dell’Amministrazione sono risultati positivi e si è registrato un morto fra i medici dell’assistenza penitenziaria piemontese”.
 
Tra le maggiori criticità, ha denunciato, permangono quelle legate al sovraffollamento: “A ieri, 3 agosto nelle tredici carceri per adulti del Piemonte erano presenti 4.202 detenuti su una capienza effettiva di 3.783 posti, con un sovraffollamento pari al 111%. La situazione è ancora più grave se si considera che, per il mancato recupero e restauro degli ambienti, le carceri piemontesi potrebbero disporre complessivamente di ben 510 posti in più”.
 
In merito ai recenti fatti di cronaca Mellano ha parlato dei casi di Ivrea e di Torino, sottolineando come “entrambi i casi sono nati come inchieste della Magistratura sulla base di segnalazioni dei garanti e a Torino, in particolare, le inchieste sono state fatte dal Nucleo d’investigazione centrale della Polizia penitenziaria”.
 
“Al di là di come sono emerse segnalazioni o richieste di verifica – ha concluso – è importante sottolineare che è il sistema che si deve dare procedure di controllo per riuscire a intercettare le responsabilità, se ci sono”.
 
Una richiesta di chiarimenti al garante è venuta dal M5s sul trattamento dei detenuti malati psichici e sull’assenza nei reparti femminili della parte dedicata agli studi universitari. Per il gruppo Pd è necessario fare di più sul trattamento sanitario: per questo ha chiesto un approfondimento in Commissione Sanità e quali misure di prevenzione siano state prese per una eventuale nuova ondata di pandemia. Per Luv la soluzione al sovraffollamento non è tanto costruire nuove carceri quanto utilizzare le misure alternative già esistenti, lasciando il carcere come extrema ratio. La Lega ha chiesto informazioni sulla riapertura del carcere di Alba e l’apertura di parte di quello cuneese, necessarie per sgravare gli altri istituti piemontesi dal sovraffollamento.

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