DEMONTE - Demonte, il nuovo sindaco Bernardi: "Il problema della variante non riguarda solo noi, ma tutta la valle"

Il nuovo primo cittadino illustra le priorità della sua amministrazione, con un'attenzione particolare all'annoso tema della circonvallazione: "Valutiamo il semaforo in centro"

Adriano Bernardi

a.d. 17/06/2022 11:21

Il consenso che abbiamo raccolto alle elezioni è stato al di sopra delle nostre aspettative, non possiamo che dirci soddisfatti”. A parlare è Adriano Bernardi, nuovo sindaco di Demonte: con la sua lista “Vivere Demonte” ha raccolto 667 voti, il 65,33% delle preferenze. Battuta la lista “Progetto Demonte Continua”, che era guidata da Giovanni Arata, fratello dell’ex primo cittadino Francesco, scomparso nel 2021: Arata ha ottenuto 354 voti, il 34,67% delle preferenze.
 
Bernardi, già vicesindaco durante l’amministrazione Bertoldi, illustra le sue priorità per il paese: “Innanzitutto partiremo dai progetti a breve termine, attuabili subito e senza particolare dispendio economico: intendiamo intervenire sulla rete sentieristica e sull’arredo urbano”. Poi i progetti di più ampio respiro: “Tra i nostri obiettivi la risistemazione dell’area sportiva e delle aree cimiteriali, oltre alle modifiche alla viabilità nell’area artigianale. Si tratta di progetti che necessiteranno di finanziamenti, ci muoveremo per reperirli partecipando ai vari bandi disponibili”.
 
Tra i temi più sentiti per la popolazione di Demonte c’è senz’altro quello della variante, opera attesa da anni che potrebbe risolvere l’annoso problema del traffico pesante nel centro storico, intasato ogni giorno da circa 7-800 camion. Spiega Bernardi: “Abbiamo cominciato a muoverci e confrontarci con i vari interlocutori. Con Anas stiamo studiando alcune possibili soluzioni immediate, come l’installazione di un semaforo per regolare il traffico nel centro. Poi continueremo con la pressione sulle istituzioni per sbloccare la situazione. È importante capire che il problema non riguarda solo Demonte, ma tutta la valle, una valle da 60 chilometri: parliamo di un problema di sicurezza, la visione deve essere di ampio respiro. La viabilità della valle Stura va ripensata, le nostre strade non sono più adatte al traffico pesante che abbiamo oggi”.

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