CUNEO - Deposito nazionale delle scorie nucleari in Piemonte? Cirio tira su le barricate: ''Inaccettabile''

Secondo il presidente della Regione si tratta di una ''decisione assunta senza confronto''. Tra le aree potenzialmente idonee anche Carmagnola, al confine con la Granda

Redazione 05/01/2021 20:02

 
"Trovo assurdo che una scelta di questa portata sia stata assunta senza un minimo confronto con la Regione e i sindaci dei territori. È inaccettabile che da Roma piovano di notte sulla testa dei cittadini piemontesi decisioni così importanti e delicate che riguardano le nostre vite": così il presidente della Regione Alberto Cirio interviene sulla decisione del Governo di inserire il Piemonte tra le regioni in cui sono state individuate ben otto aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale. 
 
8 le aree sul territorio piemontese che sarebbero state giudicate idonee da Roma: due in provincia di Torino (Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola) e sei in provincia di Alessandria (Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio).  
 
Sul tema si è espresso anche il leader della Lega Matteo Salvini: “Il governo si conferma incapace, pericoloso e arrogante anche sul tema del deposito nazionale di rifiuti radioattivi in Piemonte, e a nulla servono le ridicole spiegazioni delle ultime ore - ha attaccato l'ex ministro dell'Interno -. Il governo non ha consultato gli enti locali (che in qualche caso avrebbero preso in considerazione l’idea, anche per ottenere compensazioni economiche) e dopo un lunghissimo silenzio i cittadini scoprono che potrebbero ritrovarsi le scorie anche in zone ad alta densità agricola o industriale. Sinistra, Conte e 5Stelle fanno male al Piemonte e a tutta Italia: perché non si preoccupano di erogare i fondi di compensazione del nucleare che in Piemonte attendono da troppo tempo?”.

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