Per ora si parla di otto tirocini nelle amministrazioni, per la durata di sei mesi a partire dall’inizio del nuovo anno. Ma è solo un primo passo: “Non possiamo accontentarci di inserire persone che accompagniamo solo per sei mesi, la prima criticità da risolvere è la stabilizzazione” afferma Giuliana Cirio, presidente della Fondazione Industriali, che insieme alla Provincia di Cuneo ha elaborato il progetto. L’obiettivo è inserire in contesti lavorativi pubblici persone in condizioni di marginalità - ex detenuti, immigrati, disabili - e consentire ai comuni di sopperire alle tante carenze a cui vincoli di bilancio spesso tutt’altro che razionali costringono gli enti locali: lo si nota ogni volta a proposito di giardinieri, cantonieri o manutentori. “La nostra provincia è un terreno fertile per questo impegno” ricorda il presidente della Provincia Luca Robaldo: “Sono decine i comuni che partecipano ai bandi che la Regione mette in campo per l’impiego di persone private di libertà, over 58 o disabili”. Dal 2022 al 2025 sono state 124 le persone impiegate (45 detenuti, 18 disabili, 50 disoccupati over 45 e 11 over 58) e quasi 27mila le giornate lavorate. Venti gli enti locali coinvolti, per la precisione i comuni di Bra, Busca, Caraglio, Centallo, Cortemilia, Cuneo, Fossano, Garessio, Mondovì, Monterosso Grana, Ormea, Pianfei, Roccabruna, Racconigi, Rodello, Saluzzo, Savigliano, Sommariva Bosco e Vignolo, più l’Unione Montana Valle Stura. Grazie a un protocollo, approvato dalla Provincia a luglio e sottoscritto ora con la fondazione di Confindustria, i comuni a partire da oggi potranno aderire alla chiamata, fino al 31 dicembre: nei quattro quadranti del territorio provinciale saranno organizzati incontri per permettere ai sindaci di conoscere il progetto, ma anche di fornire suggerimenti. “Perché questa fase è una fase sperimentale” ricorda Michele Pianetta, responsabile della collaborazione per Fondazione Industriali: “L’obiettivo è di formazione, vorremmo far sì che queste figure, oggi in condizione di fragilità, possano approfittare dei sei mesi di tirocinio per rientrare nel mondo del lavoro”. L’auspicio, conferma Cirio, è che l’azione non si esaurisca: “Pensiamo che creare questo rapporto con l’ente pubblico possa sfociare o in un rinnovo dei tirocini, magari supportato, o in un ingresso nel settore privato”. L’esortazione della direttrice di Confindustria è rivolta soprattutto agli imprenditori: “Il nostro sistema deve garantire che i lavoratori possano svolgere un lavoro buono: il caporalato e i fenomeni di sfruttamento non devono trovare posto in provincia di Cuneo. Se siamo veramente un territorio virtuoso non offriamo solo uno stipendio, ma creiamo diritti e doveri”. Quasi un monito, verrebbe da dire, per chi si lamenta dei dipendenti poco propensi a lavorare al fine settimana o a “sacrificarsi”. Alla sottoscrizione dell’accordo erano presenti anche i sindaci di Cuneo, Fossano, Savigliano, Busca, Saluzzo e Borgo San Dalmazzo, più rappresentanti delle amministrazioni di Bra e Alba e consiglieri provinciali, il presidente di Confcommercio Danilo Rinaudo e l’ex garante dei detenuti Bruno Mellano.