CUNEO - 'Divisione ATO4, dalla Giunta nessuna chiarezza ma la conferma di riunioni 'carbonare' con Icardi'

Il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Ivano Martinetti porta in Consiglio regionale il tema della gestione dell'acqua

11/12/2019 09:15

Il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Ivano Martinetti torna ad intervenire sul tema della gestione dell'acqua in provincia di Cuneo: "Nessuna chiarezza sul fantomatico progetto di suddividere l'ATO4 della Provincia di Cuneo consegnando la metà ai privati. Oggi ho portato il caso in Consiglio regionale attraverso un'interrogazione rivolta alla Giunta". Le risposte dell'assessore regionale Marnati, però, non hanno soddisfatto Martinetti: "L'assessore all'Ambiente Marnati non ha comunicato le reali intenzioni dell'esecutivo regionale. Ha però confermato il ruolo svolto dall'assessore alla Sanità Icardi in una riunione con alcuni sindaci del territorio. Non si comprende a quale titolo Icardi abbia preso parte a questi incontri informali. Ci sembra che la strada intrapresa sia quella delle riunioni “carbonare” e non certo di un percorso trasparente e partecipato. Nella sua risposta l'assessore all'ambiente ha anche informato che i Settori competenti della Regione hanno svolto un'analisi in relazione alla coerenza della suddetta ipotesi con le leggi regionali in materia di servizio idrico integrato. Pensiamo sia grave ed assurdo impegnare risorse e personale della Regione Piemonte per un progetto di cui non vi è, formalmente, alcuna traccia scritta". 
 
La posizione del Movimento 5 Stelle, su questo tema, è molto chiara: "Nel merito della proposta di spacchettare l'ATO4 esprimiamo la nostra assoluta contrarietà. Da sempre pensiamo sia fondamentale mantenere pubblico il servizio idrico. E siamo in buona compagnia, concorda con noi il 95% dei cittadini italiani che nel 2011 andò alle urne per evitare la cosiddetta “privatizzazione dell’acqua”. Un concetto sottoscritto a chiare lettere da oltre il 70% delle amministrazioni comunali del territorio che si sono espresse nel marzo 2018. Se la Regione intende procedere verso questo obiettivo non ci faremo problemi a rivolgerci alle autorità competenti, a partire dalla Corte Costituzionale".  
 
 
 

c.s.

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