CUNEO - Dopo 72 anni di attività chiude la trattoria Tonello di Ronchi

Andrea e Maria aprirono il locale nel 1945

Fabio Rubero 30/12/2017 10:07

Si sono fermati in tanti, tantissimi, al civico 132 della Strada Statale 231. Dagli abituali camionisti ai carabinieri, finanzieri, militari e semplici passanti notoriamente attratti dai mezzi pesanti parcheggiati all'esterno di un locale. Ma anche tanti colletti bianchi che quando si trovavano in zona non perdevano occasione per fermarvicisi. A dimostrazione di come nulla come la buona cucina sia in grado di unire ed annullare le differenze culturali e sociali. Dalla prossima settimana, però, la porta della trattoria Tonello di Ronchi (Cuneo) non si aprirà più. Dopo settantadue anni e tre generazioni, la storica famiglia di ristoratori ha deciso di dire basta per godersi un po' di meritato riposo. 
 
Furono Andrea e Maria Tonello a dare il via nel 1945 a quella che possiamo senza ombra di dubbio definire una storia di successo. Negli anni subentrano il figlio Giuseppe (Beppe) insieme alla moglie Giuliana ed in seguito la figlia Cinzia che sono coloro i quali hanno gestito il locale fino a ieri (venerdì 29 dicembre) quando, in un clima di forte emozione, si è consumato l'ultimo pasto in compagnia dei tanti amici di sempre.

Della giornata conclusiva colpisce la consueta maniacale attenzione ai particolari, fino al momento della chiusura. Chi si aspetta un clima da "rompete le righe" si sbaglia di grosso. Beppe accoglie e saluta tutti con la cordialità di sempre schermando a dovere i tanti pensieri e ricordi che scorrono nella sua mente, Giuliana dirige la cucina con la consueta maestria, mentre Cinzia pulisce e lucida l'affettatrice come dovesse prepararla ad un grande lavoro anzichè ad un indefinito periodo di riposo. 

Il tempo stringe, è il momento del commiato e di chiuderla sul serio quella porta. Solo Cinzia, Giuliana e Beppe sanno cosa ha percorso le loro menti durante quell'ultimo giro di chiavi. Da oggi inizia una nuova vita, fatta di altro. Da oggi sicuramente si sentiranno un po' orfani, come noi a cui mancano già.
 

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