CUNEO - Dopo la rissa in mensa la Caritas chiude per protesta. Boselli: “In città esiste una questione migranti”

Il capogruppo di Indipendenti punta il dito contro il Comune: “La Boa è un progetto elettoralistico costato 400mila euro. Servono operatori di strada specializzati”

Redazione 06/08/2023 17:47

Riceviamo e pubblichiamo:
 
La difficile decisione della Caritas di chiudere per alcuni giorni la mensa “contro chi non sa tenere un atteggiamento dignitoso e si presenta ubriaco o sotto effetto di sostanze” ripropone, questa volta in modo ancora più forte, una serie di questioni legate, anche se non solo, alla presenza sempre più numerosa dei migranti. Non sono tutti migranti coloro che vanno alla Caritas perché la povertà grave è in forte aumento. Ma la questione esiste e va affrontata anche se dà fastidio ed è scomode e certamente molti preferiscono evitarla, perché fa scattare facili accuse di intolleranza o al contrario di ideologica e leggera accettazione di fenomeni negativi.
 
I migranti che hanno trovato un lavoro sicuro, che hanno aperto attività commerciali sane e produttive sono già a pieno titolo parte attiva e trainante della nostra comunità. A riprova che la questione è prima di tutto economica e legata al benessere minimo. Quelli che lavorano come stagionali in agricoltura e contribuiscono in modo determinante al successo di quel settore, vivono condizioni problematiche che devono trovare subito soluzioni degne di un Paese civile. La situazione più critica è quella delle persone, soprattutto uomini, che vivono anche per scelta, nella marginalità, anche rifiutando il lavoro. Inutile dire che diventano facile preda dell’abuso di alcool e droghe assumendo spesso comportamenti inaccettabili. I bivacchi molesti purtroppo avvengono ormai in molte parti della città. Altre persone accettano di collaborare o entrare a far parte di una criminalità sempre più attiva nello spaccio e in attività illecite che promettono facili guadagni.
 
Tutto ciò avviene in una città di 56.000 abitanti, con dimensioni che dovrebbero consentire in tempi ragionevoli il controllo e la soluzione del problema. Che non è ovviamente solo di ordine pubblico e sicurezza ma anche. Senza la repressione e il controllo della criminalità, anche organizzata, che in questa situazione trova terreno fertile, le azioni sociali sono più deboli e difficili. Polizia di Stato e Carabinieri stanno lavorando bene. Ma per il controllo del territorio serve, sul campo, il supporto della Polizia Locale che oggi è limitato e carente pur contando ormai oltre 55 unità. Presto presenteremo un progetto di riorganizzazione del corpo. Serve più azione investigativa. La Sindaca ha speso 400.000 euro in un progetto elettoralistico denominato Boa che ha assunto 17 persone non specializzate per un anno e che non ha contribuito minimamente a migliorare la situazione. Bisogna investire in operatori di strada specializzati. In progetti per imparare la lingua, per una maggiore scolarizzazione, per abitazioni degne dei cittadini, di lavoro utile per la pulizia la manutenzione e il verde, che mettano in condizione di lavorare e tolgano qualsiasi alibi per mancanza di lavoro a chi trascorre le giornate sui marciapiedi. Solo una forte ed efficace azione sociale e di solidarietà accompagnata da una forte azione di sicurezza e ordine pubblico cambierà questa situazione sempre più difficile. Il Comune faccia la sua parte.
 
 
Giancarlo Boselli
Capogruppo degli Indipendenti

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