CUNEO - Dopo la “stangata” alla Birrovia, la questione diritti d’autore arriva in Consiglio comunale

Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia chiedono un intervento per correggere la normativa che ha interrotto il monopolio Siae: “Situazione paradossale”

Andrea Cascioli 19/03/2023 11:30

Il “caso Birrovia” approda in Consiglio comunale. Parliamo della sanzione inflitta al locale cuneese da parte della Lea (Liberi editori italiani), concorrente della Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori).
 
Poche settimane fa vi avevamo raccontato i fatti. Un breve riepilogo: dallo scorso dicembre Michele Trapani, titolare della birreria nell’ex stazione Cuneo Gesso, ha iniziato a ricevere telefonate nelle quali si chiedeva di verificare che nei borderò delle canzoni trasmesse dal locale non fossero presenti brani di Soundreef. Soundreef è la società italo-inglese la cui riscossione è ora sottratta alla Siae e affidata in esclusiva a Lea: cura, tra gli altri, gli interessi di autori come Fedez, J-Ax, Enrico Ruggeri, 99 Posse e Fabio Rovazzi.
 
Uno sdoppiamento con aspetti paradossali, per chi trasmette musica in luoghi pubblici. Manca infatti una piattaforma comune tra l’ex monopolista Siae e la nuova concorrente, con il risultato che - per esempio - se nel corso della serata vengono trasmessi otto brani tutelati da Siae e due da Lea, ci si ritrova a dover pagare entrambe. Alla Birrovia intanto è arrivato un conto di circa 420 euro, a seguito di violazioni che Lea ritiene accertate in quattro serate. Ma la questione riguarda tanti esercizi, compresi discoteche e locali da ballo che però - sostiene Trapani - vista l’entità per loro trascurabile della spesa aggiuntiva, preferiscono pagare e stare zitti.
 
Ora della questione si stanno interessando i consiglieri comunali di Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia, che in un ordine del giorno chiedono all’amministrazione cuneese di adoperarsi per segnalare ai parlamentari locali “la paradossale situazione della legislazione sulla tutela dei diritti d'autore”.
 
“L’ingresso nel mercato dei diritti d’autore - spiegano i consiglieri - di una realtà che ha interrotto il monopolio di SIAE, durato poco meno di sessant’anni, non è stato facile né privo di contenziosi, ma la pronuncia nel luglio 2020 della Corte Costituzionale rispetto al dubbio di Costituzionalità sollevato dal TAR Lazio sulla urgenza di inserire la materia del diritto d’autore nel Decreto Legge 148/2017, ha definitivamente sancito il dato di fatto del regime di concorrenza”. Indietro non si torna, insomma, e bisogna adoperarsi per far sì che a pagare i costi di questa liberalizzazione non siano, tanto per cambiare, gli utenti finali: tanto più che, si rileva ancora, “l’accordo proposto al locale La Birrovia, come a tutti gli altri, consta di una quota parte superiore al 50% a copertura di generiche spese amministrative, riservando al diritto degli autori meno della metà del totale pagato dagli esercenti”.
 
Stanti le proporzioni tra gli autori tutelati da Lea e da Siae (2 a 100, allo stato), se anche quest’ultima proponesse contratti forfettari simili a quelli della concorrente, “le proposte economiche potrebbero toccare cifre superiori a 40.000 euro”. Non solo, c’è pure il rischio che “in un prossimo futuro, con l’entrata nel mercato del diritto d’autore di nuove realtà accreditate, i locali si troverebbero a dover sottoscrivere potenzialmente numerosi contratti forfettari per ottemperare all’obbligo del pagamento dei diritti d’autore dei brani proposti presso i propri rispettivi eventi, con una sommatoria di spese non sostenibili”.
 
Il tema, come si può intuire, va ben oltre le possibilità d’intervento del Comune e richiederà modifiche legislative. Nel frattempo, anche da Cuneo si alza un grido: qualcuno salvi la musica.

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