"Ad aprile avevo già interrogato l’assessore alla Sanità e il presidente della Giunta sullo stato di avanzamento degli interventi del Pnrr in provincia di Cuneo, ma la risposta fu tardiva, parziale e insoddisfacente". Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del PD Mauro Calderoni.
"Oggi - prosegue -, alla luce delle nuove e gravi preoccupazioni emerse anche sugli organi di stampa riguardo ai ritardi nei cantieri delle Case della Comunità, degli Ospedali di Comunità e delle Centrali Operative Territoriali, ho ritenuto necessario presentare un’ulteriore interrogazione urgente per avere finalmente un quadro chiaro e aggiornato della situazione".
Secondo Calderoni, "la risposta ricevuta dalla Regione non è affatto rassicurante: su 10 Case della Comunità previste in provincia di Cuneo, due - Mondovì e Fossano - risultano già in ritardo significativo, con conclusioni dei lavori previste rispettivamente per settembre 2026 e
dicembre 2026, ben oltre le scadenze fissate dall’Unione Europea. Anche altre strutture, come Dogliani e Saluzzo, hanno tempi di consegna a ridosso della scadenza del marzo 2026. Quanto alle Centrali Operative Territoriali, a oggi solo quella di Alba risulta prossima alla conclusione, mentre per le altre non emergono dati puntuali e verificabili".
"Il tempo stringe - incalza -: la scadenza del 31 marzo 2026 fissata dall’Unione Europea si avvicina rapidamente. Le comunità locali e gli amministratori del territorio hanno diritto di sapere se e come verranno portati a termine interventi cruciali per rafforzare i servizi sanitari
di prossimità. Per la provincia di Cuneo, vasta e con molte aree montane e rurali, queste strutture non sono un lusso ma una necessità".
"Chiediamo alla Regione - conclude Calderoni - di dire con chiarezza quali opere sono partite, quali sono ferme e perché, quali risorse sono già disponibili e se davvero ci sono le condizioni per rispettare le scadenze europee ed evitare la perdita dei finanziamenti. La salute dei cittadini, già penalizzata da liste d’attesa interminabili, non può essere ostaggio di ritardi su cantieri programmati da tempo e per i quali le risorse sono già totalmente disponibili".