Il Movimento Indipendenza prende posizione sul recente riconoscimento, da parte del Comune di Cuneo, dei figli nati da una coppia omogenitoriale. “Un atto che, pur avendo fondamento in una sentenza della Corte Costituzionale, solleva interrogativi profondi sul futuro della famiglia e sulla tutela dei bambini” sostiene il partito di Gianni Alemanno. “Noi crediamo - si legge in una nota - che ogni decisione in materia di filiazione debba essere orientata da un principio irrinunciabile: il superiore interesse del minore. Questo non può essere confuso con i desideri degli adulti, né piegato a mode culturali o a battaglie ideologiche”. “Tra i diritti fondamentali di ogni bambino - sottolinea Giuseppe Lauria, responsabile regionale di Indipendenza e consigliere comunale a Cuneo - vi è quello di crescere con una madre e un padre, figure complementari e insostituibili nella costruzione dell’identità, della personalità e dell’equilibrio emotivo. Sostenere che tali figure siano intercambiabili significa ignorare l’evidenza antropologica, psicologica e sociale che da sempre accompagna la crescita dei minori”. Il Movimento Indipendenza denuncia “il rischio che la recente giurisprudenza e le scelte amministrative riducano i figli a un terreno di sperimentazione sociale, privilegiando la volontà degli adulti rispetto alla reale tutela dei bambini”. Riaffermando che “il diritto del minore deve prevalere su ogni altro interesse”, che “avere un padre e una madre non è un dettaglio, ma un’esigenza essenziale e naturale” e infine che “le istituzioni hanno il dovere di difendere la famiglia naturale come cellula fondamentale della società e come luogo primario di crescita equilibrata per i figli”, il Movimento Indipendenza annuncia di voler continuare a battersi “affinché ogni bambino sia riconosciuto e rispettato come soggetto titolare di diritti autentici, non come oggetto delle scelte degli adulti”.