CUNEO - Esercizio abusivo delle professioni turistiche, la Regione scrive ai Sindaci

La comunicazione a seguito di diverse segnalazioni, arrivate anche dalla provincia di Cuneo, da parte di figure professionali abilitate

06/02/2021 13:52

Non si ferma il contrasto all’abusivismo: la Regione Piemonte, a firma dell’assessore Regionale Vittoria Poggio, ha scritto ai Sindaci piemontesi per richiamare la normativa sull’esercizio delle professioni turistiche a tutela della legalità e in difesa dei legittimi interessi delle figure professionali abilitate secondo la legge Regionale.
 
Una comunicazione che fa seguito a diverse segnalazioni delle varie figure professionali abilitate  operanti nel territorio e afferenti al Consorzio degli Operatori Turistici Conitours (Confcommercio Cuneo), i cui rappresentanti (24 guide turistiche , 27 accompagnatori cicloturistici) hanno più volte sollecitato le istituzioni su questo tema; nel caso la situazione non migliori non si esclude la presentazione di esposti presso le autorità competenti.  Da diversi anni, infatti, i professionisti abilitati e regolarmente iscritti all’elenco ufficiale lamentano una crescente presenza di individui intenti ad esercitare abusivamente la professione di guida turistica e accompagnatore cicloturistico e naturalistico presso i principali siti turistici, ambientali e culturali della nostra Provincia.
 
Tra loro vi sono abusivi che fanno parte o lavorano regolarmente per conto di associazioni culturali-sportive che, con la scusa di promuovere il territorio anche a mezzo di siti web e pagine social, propongono apertamente visite guidate, sino a proporre anche pacchetti turistici, attività in capo ai tour operator, con contratti di collaborazione diretti o indiretti (e comunque non per svolgere l’attività di guida turistica), che accompagnano scolaresche o gruppi di turisti talvolta anche al di fuori delle strutture stesse; abusivi afferenti direttamente a organizzatori di viaggi, talvolta dotati di tesserino di accompagnatore ma non di quello di guida turistica, e infine abusivi che accampano, del tutto illegittimamente, il diritto di esercitare occasionalmente la funzione di guida turistica o altro perché muniti di una qualche laurea attinente (archeologia, storia dell’arte o beni culturali) sebbene siano comunque sprovvisti dell’abilitazione e del relativo tesserino di guida turistica o nel caso degli accompagnatori cicloturistici corsi organizzati da varie accademie/ federazioni sportive che rilasciano abilitazioni non riconosciute in funzione di svolgere detta professione. Su tutto il territorio regionale nessuno di essi può, in ogni caso, esercitare la professione delle varie abilitazioni turistiche della Regione Piemonte senza commettere il reato di esercizio abusivo della professione e incorrere nelle relative sanzioni penali previste dalla normativa vigente.
 
Si legge nel comunicato diffuso da Cuneo Alps e Cuneo Bike Experience: “Si tratta di un illecito da non sottovalutare e che comporta gravi danni al comparto turistico: un danno economico per gli operatori abilitati che legittimamente esercitano questa professione dopo aver superato un impegnativo e costoso esame abilitante ed essersi iscritti all’elenco ufficiale e che subiscono i duri effetti di una concorrenza sleale da parte di chi, non pagando le tasse, può permettersi di lavorare a tariffe inferiori, un danno di immagine per i luoghi di interesse turistico e culturale nei quali tali soggetti abusivi imperversano privi di una adeguata preparazione culturale e tecnica che li renda idonei al compito richiesto, offrendo spesso un’immagine superficiale del luogo che li ospita e, infine, un danno per l’erario e la collettività atteso che tali soggetti sfuggono a qualunque controllo amministrativo, creando altresì un fenomeno di evasione fiscale che, dai singoli abusivi, si estende alle associazioni di comodo che si dicono senza fini di lucro, ad altri organizzatori di viaggi che più o meno consapevolmente li utilizzano. Di questi tempi di pandemia questo è un illecito ancor più odioso che mina in profondità le possibilità di sviluppo economico trasparente e legale della nostra Provincia che – come spesso si dice – potrebbe vivere di turismo. In conclusione rivolgiamo anche noi l’invito ai sindaci affinché facciano svolgere attento monitoraggio a cura degli agenti della polizia municipale”.
 

c.s.

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