CUNEO - Evviva i ragazzi del '99 che contribuirono a farci vincere la 'Grande Guerra'

Il 4 novembre si ricorda la vittoria nella Prima Guerra Mondiale. Le celebrazioni nel Comune di Cuneo

Claudio Rao 01/11/2018 11:59

4 Novembre. Per celebrare la fine vittoriosa della Prima Guerra Mondiale, il Comune di Cuneo ci invita a festeggiare il suo Centenario. Dalle ore 9.30 con la Deposizione della corona del Comune al Monumento ai Caduti del 2° Rgt. Alpini di Corso Dante, alle 10.45 con una cerimonia al Monumento dei Caduti in Lungo Giovanni XXIII.

La Caserma “I. Vian”, sede del glorioso 2° Reggimento Alpini, sarà ugualmente aperta al pubblico dalle ore 9 alle ore 12. Venne definita la Grande guerra. L'ultima delle guerre, si diceva. Troppi morti, tecniche brutali ignote alle battaglie del passato. E poi, i gas ! Venne vinta da noi italiani che, piegando la potenza austriaca, recuperammo delle terre che sembravano destinate a completare e coronare l'allora Regno d'Italia. Ad essa parteciparono i miei nonni, entrambi Ragazzi del '99 (nati nel 1899). Giovanissimi che dal liceo, dove vennero tutti promossi, furono condotti direttamente alle caserme per l'arruolamento. Onde evitare fughe indesiderate, diserzioni si diceva. Ragazzi appena diciottenni, non ancora maggiorenni perchè all'epoca la maggior età era dai 21 anni. Troppo giovani per il discernimento della maturità, ma non per essere inviati in prima linea o in trincea.

Ragazzi che contribuirono valorosamente alla vittoria italiana. A loro, alle loro memorie, immortalate nel Monumento ai Ragazzi del '99, si eleverà il nostro pensiero quando, intorno alle ore 9.45, le Autorità deporranno una corona di fiori ai piedi della stele commemorativa.

Una guerra che, una ventina d'anni dopo, sarebbe stata seguita da un'altra, da brividi, dalla quale le nostre società europee sono ancora segnate. In quell'occasione l'Italia perse il suo impero coloniale : dalla Libia, all'Albania, dalla Somalia, all'Eritrea, dall'Abissinia alle isole del Dodecaneso e perfino un possedimento in Cina. Le scelte di Mussolini, sottoscritte dal Re, ci portarono all'indicibile, all'inenarrabile che tuttavia dobbiamo trovare il coraggio di raccontare ai nostri figli e nipoti perché la Storia sia davvero e sempre 'maestra di vita'.

Oggi che tutto questo è alle nostre spalle, la vita non deve indurci a sottovalutare o, peggio, interpretare il passato con i criteri del presente. Sarebbe come se un adulto criticasse il modo di divertirsi di un bambino ! Il nostro popolo, divenuto adulto e mantenendo la memoria del proprio
passato, celebrerà, unito nel ricordo della propria Storia, una pagina che molti scrissero col sangue, con coraggio e loro malgrado.

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