CUNEO - “Ex Policlinico di Cuneo, dopo il regalo ai privati nessuno si occupa di contrastare il degrado”

Il consigliere comunale Beppe Lauria interroga la giunta: “Serve un veloce recupero ambientale dell’area, con addebito dei costi alla proprietà”

Andrea Cascioli 26/09/2021 20:05

 
Cosa fare dell’ex Policlinico di Cuneo? Formalmente, sulla vicenda della struttura sanitaria dismessa dal 1984 è già stata messa la parola “fine”. La variante 23 del 2017, approvata dalla giunta Borgna alla fine del primo mandato, ha concesso ai privati (la società Sima Dati Sas) il cambio di destinazione d’uso e la possibilità di costruire, in cambio del versamento di extraoneri di urbanizzazione pari alla somma di 533mila euro.
 
C’è anche un progetto di recupero dell’area tra via Bassignano e corso Dante che, per la verità, continua a lasciare scettici non pochi residenti (mesi fa fu promossa anche una petizione contraria). Intanto però l’iter urbanistico procede, così come il degrado dell’edificio: è notizia di nemmeno due mesi fa il distacco di calcinacci sul corso che ha reso necessario l’intervento dei pompieri. Ennesimo episodio di incuria dopo un braccio di ferro durato quasi vent’anni e perduto dall’amministrazione comunale.
 
“Sono passati inutilmente 1651 giorni da quella delibera e il degrado è tutt’ora insistente in quella parte della città” scrive il consigliere comunale dell’opposizione Beppe Lauria, in un’interrogazione a risposta scritta datata 12 settembre. Lauria è tra quanti considerarono l’intera operazione un “regalo ai privati”, che tuttavia “fu fortemente ‘sponsorizzato’ dalla necessità di qualificare quell’area fortemente abbandonata e degradata”. Contro questo degrado ben poco è stato fatto e ora l’ex candidato sindaco si chiede se “stante l’approssimarsi, oggi come ieri, della prossima tornata amministrativa un altro ‘regalo’ interesserà nuovamente quell’area o se, semplicemente, la parola fine verrà messa ad una delle tante ‘storie’ cuneesi”.
 
Il battitore libero della destra conclude suggerendo, comunque, “un veloce recupero ambientale dell’area con conseguente addebito alla proprietà, affinché non passi l’idea che quell’area non sia di nessuno”.

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