CUNEO - Export in crescita: nei primi nove mesi del 2022 il Piemonte segna un +18,1% rispetto al 2021

I dati diffusi da Unioncamere. Il presidente Gian Paolo Coscia: "L'internazionalizzazione è la chiave di volta per far prosperare l'intero territorio"

13/12/2022 13:41

Nei primi nove mesi del 2022 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato a 49,9 miliardi di euro, segnando una espansione del 18,1% rispetto all’analogo intervallo del 2021, periodo in cui si era registrata la ripresa delle esportazioni post restrizioni covid.
 
Nel periodo gennaio-settembre 2022, la crescita su base annua dell’export è molto sostenuta (+21,2%) e diffusa a livello territoriale, seppure con intensità diverse: l’aumento delle esportazioni è molto elevato per le Isole (+69,2%), intorno alla media nazionale per il Centro (+23,9%) e il Nord-ovest (+20,2%), relativamente più contenuto per il Nord-est (+17,7%) e il Sud (+15,3%).
 
Nel periodo in esame, tutte le regioni italiane registrano incrementi delle esportazioni, a eccezione del Molise (-12,9%); i più marcati per Marche (+89,4%), Sardegna (+73,9%) e Sicilia (+66,7%). Il contributo più ampio alla crescita su base annua dell’export nazionale (5,4 punti percentuali) deriva dalla performance positiva della Lombardia (+20,5%).
 
"Cresce l’export del Piemonte nei primi nove mesi del 2022. Tutti i settori (tranne la gomma-plastica) e tutte le province (sul podio, Biella) segnano andamenti positivi, confermando la nostra regione la quarta regione italiana esportatrice. Continuare a sostenere l’eccellenza delle nostre merci è per le Camere di commercio una priorità: l'internazionalizzazione, unita a strutturati processi di digitalizzazione, è la chiave di volta per far prosperare l'intero territorio e per sviluppare un'economia competitiva" commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte. Grazie alla performance evidenziata dalle vendite oltre confine, anche nel periodo gennaio-settembre 2022, il Piemonte si è confermata la quarta regione esportatrice, con una quota del 9,3% sul totale nazionale, peso in diminuzione rispetto al 9,6% dell’analogo periodo del 2021, ma identico al valore dei primi nove mesi del 2020. La distanza dalla Toscana, quinta con una quota del 8,5% dell’export nazionale, risulta, tuttavia, in aumento.
 
Tra le principali regioni esportatrici (tutte con una crescita a doppia cifra) il Piemonte è stata quella che ha realizzato il risultato migliore (+18,1%), dopo la Lombardia, che incide per il 26,1% sul totale nazionale e ha segnato un incremento delle vendite oltre confine del 20,5%. Il Veneto e l’Emilia Romagna hanno mostrato una crescita rispetto all’analogo periodo del 2021 rispettivamente pari a +17,5% e +16,9%. La Toscana ha vissuto un’espansione più ridotta (+10,8%).
 
Il trend evidenziato dalle esportazioni regionali nel periodo gennaio-settembre 2022 è stato positivo per la totalità dei settori di specializzazione piemontesi, ad eccezione della gomma/plastica che ha segnato una flessione del 1,1%.
 
Il risultato migliore appartiene ai mezzi di trasporto che, grazie a un forte incremento della vendita all’estero di autoveicoli, componenti autoveicolari e prodotti aerospaziali, ha vissuto un’espansione sul corrispondente periodo 2021 del 31,0%. Un’intensità analoga ha assunto l’aumento delle esportazioni del comparto della chimica (+29,1%). Sempre a doppia a cifra, con un ritmo superiore alla media regionale, troviamo la crescita segnata dalle industrie del tessile/abbigliamento (+27,0%) e dei metalli (+19,2%). Seguono il comparto alimentare (+14,5%) e quello meccanico (+10,0%). Per quanto riguarda i mercati di sbocco, nei primi 9 mesi del 2022 il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 55,8% dell’export regionale, dato calcolato in un contesto post Brexit al netto della Gran Bretagna. Si è parallelamente stabilizzato il peso esercitato sul totale delle esportazioni regionali dai Paesi extra Ue-27 (44,2%), che include i dati del Regno Unito.
 
Complessivamente le esportazioni verso i mercati comunitari sono aumentate del 17,6% rispetto ai primi 9 mesi del 2021. La Francia si conferma il primo partner per il Piemonte, con una quota pari al 13,8% dell’export piemontese, e segna, nel periodo in esame, un incremento degli acquisti dal Piemonte del 15,1%. Aumenta a un ritmo più elevato l’export sul mercato tedesco (+16,9%), che assorbe circa il 13,7% delle nostre vendite oltre confine.
 
Decisamente positive anche le variazioni registrate verso Spagna (+15,4%), Polonia (+9,8%), Belgio (+24,2%) e Paesi Bassi (+31,5%). Anche se con un peso sull’export piemontese di poco superiore a un punto percentuale merita di essere evidenziata la prosecuzione del forte incremento delle esportazioni verso la Romania (+26,0%). La performance sui mercati extra Ue-27 è risultata lievemente più intensa (+18,7%) Agli ottimi risultati evidenziati sul mercato statunitense (+13,4%) e su quello britannico (+13,4%) si associa il forte incremento segnato dalle vendite sul mercato svizzero (+22,4%) e su quello turco (+38,2%). Le esportazioni verso la Cina sono cresciute dell’11,5%. Va infine sottolineato come la Russia (con una quota sul totale dell’export regionale che passa dall’1,3% del 2019 allo 0,9% attuale) esca dalla graduatoria dei primi dieci Paesi Extra Ue di destinazione delle merci piemontesi e venga sostituita dal Kuwait, grazie al forte incremento delle vendite in questo paese di mezzi di trasporto piemontesi. A livello territoriale si rilevano performance positive per tutte le realtà provinciali. Biella segna lo sviluppo più elevato (+30,1%), pur mantenendo una quota ridotta delle esportazioni regionali (3,5%). Seguono il Torino e Verbania con crescite rispettivamente pari a +24,9% e +21,9% sull’analogo periodo del 2021. Novara registra un +20,6%. Al di sotto della media regionale si collocano i risultati di tutti gli altri territori. In particolare, Alessandria (+14,6%), Vercelli (+10,8%) e Asti (+9,9%). L’incremento meno elevato appartiene, nel periodo in esame, alle vendite all’estero delle imprese di Cuneo (+6,4%).

c.s.

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