CUNEO - Farmaci biosimilari, la Regione risparmia il 30% sui prezzi

Saitta: "Si consolida la strada intrapresa in questi anni". Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di una casa farmaceutica

16/07/2017 14:29

 
La Regione Piemonte rafforza la strategia di riduzione dei costi sulla farmaceutica. Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha riconosciuto in via definitiva la validità delle gare effettuate in questi anni dalla Giunta Chiamparino sui farmaci biosimilari, respingendo il ricorso presentato da Ipsen spa sulla procedura bandita da Scr per il principio attivo somatropina, ovvero l’ormone della crescita. 
 
Il campo è quello dei medicinali biologici: dal 2015 in avanti la Regione ha scelto di aprire al mercato la fornitura di quei prodotti per i quali è scaduto il brevetto del farmaco originale, definito “originator”, con l’obiettivo di ottenere consistenti riduzioni di prezzo. I giudici del Consiglio di Stato hanno confermato l’orientamento del Tar del Piemonte, sancendo l’equivalenza terapeutica fra originator e biosimilare e dunque sostanzialmente comprovando la bontà della linea adottata dall’assessorato alla Sanità. 
 
“Si consolida la strada che abbiamo intrapreso con la decisione di effettuare le gare sui farmaci, nei casi in cui è possibile – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta -. Questa per noi è la conferma che le gare si possono fare: in futuro intensificheremo ulteriormente questo meccanismo, anche in virtù dei risultati ottenuti in questi anni”. 
 
Soltanto per quanto riguarda i sette farmaci biologici con disponibilità di biosimilare, la Regione è riuscita a ottenere un risparmio del 30,3% nell’ultimo biennio, con picchi del 61,2% sul principio attivo Filgrastim, utilizzato nelle terapie antitumorali, e del 40,3% per l’Eritropoietina. In termini assoluti le economie realizzate solo nei primi cinque mesi del 2017 sfiorano i 6 milioni di euro, se si rapportano i costi a quelli dei primi cinque mesi del 2015. Su base annua, la proiezione è di oltre 14 milioni di euro risparmiati. 
 
Secondo una recente ricerca del Centro studi dell’Italian biosimilars group, il Piemonte è la prima regione d’Italia insieme alla Valle d’Aosta per utilizzo dei farmaci biosimilari, con una quota di mercato del 73,1% sulle quattro molecole principali, davanti a Trentino Alto Adige, Toscana, Emilia Romagna e Veneto.

c.s.

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