CUNEO - Felice Marra: 'Con Cuneo2Night volevo fare uscire la gente di casa, oggi i social hanno lo scopo opposto'

L'intervista all'ideatore dell'indimenticata community cuneese, nata due anni prima di Facebook. I parallelismi con la piattaforma di Zuckerberg

Samuele Mattio 16/10/2017 14:49

Chi ha più di venticinque anni non può non ricordare la ‘community’ Cuneo2night che, per molti cuneesi, segnò l’ingresso nel mondo di internet. Noi di Cuneodice.it abbiamo intervistato il fondatore di C2N, Felice Marra, con il quale, grazie alla sua disponibilità, abbiamo riflettuto sui parallelismi tra il suo portale e il social più popolare del momento, Facebook.
 
Buongiorno Felice. Sei conosciuto da molti come il Mark Zuckerberg cuneese. Il tuo portale Cuneo2 night è stato l’antenato dei quelli che oggi chiamiamo social-network, seppure con una dimensione locale. Che ricordo hai di quell’esperienza? Per te era un vero e proprio lavoro, com’è stato reinventarti?
 
Cuneo2night è nato due anni prima di Facebook con le stesse dinamiche. Partendo dalle scuole locali ed espandendosi in maniera virale. Se guardiamo le prime pagine di FB si può notare quanto fossero simili a quelle di Cuneo2night come struttura. Il motivo per cui FB è diventato il social network più usato al mondo è dovuto al fatto che invece di partire da Cuneo, Zuckerberg è partito dall'America dove viveva. Nel 2004, quando lui aprì Facebook, io cercavo di elemosinare qualche decina di euro dai locali della provincia (sentendomi spesso rifiutato) mentre lui aveva le venture capital della Silicon Valley che investivano un sacco di soldi in quella idea molto simile.  Io avevo inoltre la voglia di divertirmi più che di fare business, anche perché, se è vero che era diventato il mio lavoro non guadagnavo chissà quanto, anzi. Ciò che mi entusiasmava era l'esser riuscito a smuovere così tanta gente con cui poi mi divertivo nei locali della provincia.  Al contrario di Facebook io volevo utilizzare Internet per fare uscire la gente di casa, come ponte per conoscere nuove persone con cui vivere esperienze nella vita reale. I social network odierni invece, hanno come obiettivo quello di farti rimanere il più possibile attaccato al telefonino o al pc, cosa che io non volevo.
 
Qual è il ricordo di Cuneo2night?
 
Favoloso. Uno dei periodi più entusiasmanti della mia vita anche perché vedevo che facevo del bene. Migliaia di persone si sono conosciute grazie al sito, numerosi gruppi di nuovi amici ancora adesso si frequentano e centinaia di coppie che si sono conosciute su Cuneo2night sono convolate a nozze e ora hanno dei figli.
 
 
Una delle differenze tra il social più popolare al momento (Facebook n.d.r.) e la tua piattaforma è che c’era un maggior controllo sui commenti, controllati quasi immediatamente dai ‘moderatori’. Mentre oggi l’eventuale rimozione di frasi offensive è postuma. Che ne pensi del controllo sui commenti di oggi rispetto a ieri? Secondo te è giusto che venga posto in essere? Se sì, su cosa si deve basare?
 
Penso semplicemente che sia letteralmente impossibile per i moderatori di Facebook leggere i commenti di due miliardi di utenti. A mio avviso è solo un problema "tecnico/logistico". Sono sicuro che se un moderatore finisse per caso su una pagina piena di insulti, egli faccia il suo dovere senza aspettare che qualcuno segnali tali commenti.
 
Con il controllo arbitrario, basato sull’uso di certe espressioni, non c’è il rischio di arrivare alla censura di opinioni ‘scomode’ o non allineate a quelle della maggioranza?
 
Io penso che si possano dire le cose più brutte del mondo con bellissime parole senza bisogno di finire nella violenza verbale, nella volgarità e nella troppa libertà di poter esprimersi senza nessuna regola di buon senso. Io non penso sia giusto censurare il cosa bensì il come, allo stesso modo di ciò che accade nella vita reale. 
Un dibattito civile è sempre ben accetto. Oggi sui social c'è troppa violenza e troppa arroganza. Tutti si sentono in diritto di dire qualsiasi cosa gli passi per la testa con aggressività. La quantità impressionante di falsità. Insulti, minacce di morte, diffamazioni, dimenticandosi che ancor più che nella vita reale, su internet è tutto nei server e le parole sono prove di reato nel momento in cui a qualcuno non vada giù l'insulto di un altro nei propri confronti.
Ai tempi di Cuneo2night sono stato chiamato come testimone informato dei fatti almeno sei volte in processi tra persone del sito che si erano denunciate a vicenda per molestie, diffamazioni o altro. La rete non è e non deve essere un posto dove ognuno si può sentir libero di fare qualsiasi cosa contro un'altra persona pensando che tanto non succede nulla.
 
Quant’è cambiata l’influenza dei social nella vita delle persone rispetto a dieci anni fa?
  
Oggi l'influenza è totale. È un bene? È un male? Troppo difficile dirlo perché ci sono tanti pro ma anche tanti contro. Il vero problema, comunque, sta diventando la velocità impressionante con cui la tecnologia avanza e cambia di giorno in giorno le abitudini quotidiane. Questi processi una volta erano molto lenti, ora saranno sempre più veloci. 
Da un anno all'altro cambia il modo di comunicare, di fare la spesa, di passare il tempo. Diventa anche difficile fare delle previsioni.  Chi poteva pensare dieci anni fa che arrivasse uno tsunami chiamato Facebook che non sarebbe stato solo un prodotto, ma un’estensione, quasi una protesi del nostro corpo e della nostra mente coinvolgendoci sempre più in maniera immersiva nella vita quotidiana? E siamo solo all'inizio dell'iperbole, chissà cosa ci riserverà il prossimo futuro. Quale innovazione incredibile sconvolgerà nuovamente la nostra visione delle cose e il nostro modo di fare le cose.
 
Oggi si parla molto dei cosiddetti ‘haters’ (tremendo inglesismo), come leggi questo fenomeno? A tuo parere è incrementato o è semplicemente la trasposizione on-line del bullismo? 
 
No gli haters non sono i "bulli". Gli haters sono quelli che nella vita reale non direbbero una parola ma su internet sfogano tutta la loro frustrazione nei confronti di chi ha successo. I bulli non odiano le loro vittime. È un paradosso. I bulli si vogliono sentire forti usando i deboli. Gli haters invece sono i deboli che se la prendono con i forti ma solo sul web perché si sentono sicuri dietro i loro schermi. Il pc gli dà la forza di dare contro a una persona di successo, ma dal vivo non avrebbero mai il coraggio di farlo.

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