CUNEO - Ferrovie, Cuneo alza la voce: “La Regione è albacentrica, siamo dimenticati”

Lauria ricorda la proposta per i treni a idrogeno sulla Cuneo-Nizza e reclama: “Ridateci la tratta serale da Torino”. Sturlese: “Gabusi è ‘allergico’ al ferro”

Andrea Cascioli 31/01/2024 17:22

Il tema è - per l’ennesima volta - la Cuneo-Nizza, ma la discussione ci mette poco a prendere una piega molto più ampia. Nell’assise del capoluogo si finisce così a parlare di quanto la città dei sette assedi “pesi” di fronte a quella delle cento torri, negli equilibri politici e non solo.
 
Poco, rispondono concordi i consiglieri. Lo dimostra in maniera plastica, secondo Paolo Armellini (Indipendenti), la scansione delle notizie sui giornali: quando si parla di Alba è un tripudio di inaugurazioni, successi, progetti per l’avvenire. Cuneo fa da contrappunto con il suo stillicidio di pendolari inferociti, le recriminazioni sul Tenda e sulla Cuneo-Nizza, sul raddoppio della ferrovia per Fossano che non arriva mai, sul timore di perdere altro terreno. Non che il resto della provincia se la passi meglio, per inciso: Saluzzo è l’unica delle “sette sorelle” tuttora scollegata dal sistema ferroviario, Mondovì teme di veder sparire - di nuovo - la sede del Politecnico. “Carducci descrive Cuneo come ‘paziente e possente’ e sulla pazienza di Cuneo molti ci hanno giocato: la pazienza deve finire” tuona Armellini.
 
E pensare che la concordia istituzionale, almeno su questo, non mancherebbe. Una volta di più il Consiglio si è trovato unanime ad approvare un ordine del giorno nel quale si chiede la riattivazione della quarta coppia di corse giornaliere sulla Cuneo-Nizza: argomento che l’assessore regionale Marco Gabusi si è impegnato a mettere sul tavolo con Rfi. Il problema, spiega Ugo Sturlese, riguarda i tempi: di mezzo ci sono le elezioni, dunque la sospensione amministrativa che potrebbe spostare ancora la decisione, oltre l’estate. La Regione, dice, va sollecitata ora: “L’assessore Gabusi sembrava avere un’’allergia al ferro’, ora è in convalescenza: c’è stata l’apertura della Alba-Asti anche se ancora insufficiente e la Torino-Ceres. La parte occidentale del Cuneese viene però sistematicamente esclusa, vedi il mancato raddoppio della Cuneo-Fossano e il mancato potenziamento della Cuneo-Nizza”.
 
“Non vorrei che la superata allergia al ferro di Cirio ne nascondesse un’altra, quella alla provincia di Cuneo” aggiunge Armellini, mettendo sul piatto anche il raddoppio della Cuneo-Fossano e la riapertura della Cuneo-Mondovì: “Almeno nel campo dei collegamenti provinciali Cirio dovrebbe essere più ‘cuneocentrico’ e meno ‘albacentrico’: ma noi cuneesi dobbiamo fare di più, non lasciare la stazione nell’abbandono in cui è. È importante che si lavori insieme, Cuneo e Alba, anche per un sistema integrato di trasporti con Levaldigi”.
 
A nome della maggioranza interviene la capogruppo del Partito Democratico Claudia Carli: “Non è cambiato nulla dal 15 dicembre 2013, quando le corse da otto scesero a due. Nel documento presentato con i sindaci della val Vermenagna non si chiede nulla di più, rispetto a quanto era stato concesso a luglio 2022. L’assessore Gabusi deve una risposta a questo territorio”. Nella prossima conferenza intergovernativa, aggiunge l’esponente dem, si dovrà porre la questione del trasferimento di competenza dalla Regione allo Stato, cosicché la Cuneo-Nizza “possa finalmente diventare un collegamento internazionale, come da anni chiediamo”. “Finché non ci sarà una convenzione rinnovata continueranno ad esserci questi problemi” annuisce Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia.
 
Beppe Lauria (Indipendenza!) ricorda l’ordine del giorno a sua firma, approvato all’unanimità, in cui si proponeva di utilizzare treni a idrogeno sulla ferrovia delle meraviglie: “Credo sia rimasto nel cassetto, altrimenti non si capisce perché qualche anno dopo gli albesi hanno proposto di utilizzare l’idrogeno sulla Alba-Asti”. L’ex aennino solleva anche il tema della cancellazione della corsa in partenza da Porta Nuova alle 23,25: “Cuneo non ha ancora la tratta serale da Torino, che era stata abrogata per il Covid. La gente va anche a lavorare, a Torino, e vorrebbe tornare senza aspettare il mattino dopo”. Con una stoccata ai “vicini di banco” del centrodestra, il leader piemontese di Indipendenza! aggiunge: “C’è anche da chiedersi quale meccanismo perverso impedisca a chi ha vicinanza politica con chi oggi governa la Regione di evidenziare questi elementi. Forse ci siamo dimenticati che Cirio qualche anno fa era a capo del progetto provincia Alba-Bra: se non ci si è arrivati è solamente per questione di tempo, ma il loro disegno non è mai cambiato”.
 
“Bisogna uscire dal nostro guscio” ammette il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Garnero: “Cuneo finora è stata una terra di conquista per gli albesi e non siamo mai riusciti a incidere sulla Fondazione. Ci sono tanti aspetti su cui dovremmo cambiare marcia”.

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