CUNEO - Fondazione CRC, sulla nomina la Cisl si smarca da Cgil e Uil: “Grave non aver trovato un accordo”

Il segretario generale Enrico Solavagione in dissenso sulla scelta di non designare la terna dei sindacati: “La norma è sbagliata, ma così si lascia campo libero”

Redazione 25/03/2024 20:40

C’è chi dice no, come cantava Vasco Rossi negli anni Novanta. Nel caso specifico lo fa la Cisl, smarcandosi dal “boicottaggio” che Cgil e Uil hanno opposto sulla questione della nomina del rappresentante sindacale nel Consiglio Generale di Fondazione CRC.
 
Ai sindacati il nuovo statuto ha imposto la designazione non più di un proprio rappresentante, ma di una terna di nomi tra i quali sarà il Consiglio Generale uscente a scegliere. Una novità rifiutata da Cgil e Uil che hanno per questo lasciato passare la scadenza del 22 marzo senza avanzare proposte. Per questo da palazzo Vitale si è deciso di procedere con un nuovo bando.
 
“La Cisl è stata la prima a criticare aspramente la Fondazione CRC per il modo con il quale ha cambiato la norma statutaria” ribadisce Enrico Solavagione, segretario generale della Cisl cuneese. La modifica è stata fatta “in modo arbitrario e poco comprensibile”, aggiunge: “Riteniamo che sia mancato un passaggio fondamentale, quello di coinvolgere le segreterie di Cgil, Cisl e Uil. Tuttavia ritengo sia stato un grave errore non aver prodotto una terna di nomi dai quali comunque sarebbe uscito un rappresentante di Cgil, Cisl, Uil”.
 
Qui le opinioni dei confederali divergono: “La Cisl si è adoperata sino all’ultimo giorno utile per trovare un accordo con Cgil e Uil ma purtroppo ciò non è avvenuto. Una scelta legittima la loro, che tuttavia non condividiamo perché si è lasciato totalmente campo libero alla Fondazione. Per quanto ci riguarda - aggiunge Solavagione - agiremo pazientemente e tenacemente affinché nell’immediato futuro si lavori unitariamente ad una nuova norma statutaria che veda i sindacati maggiormente rappresentativi presenti nel Consiglio Generale della Fondazione”.
 
La Fondazione CRC è “un patrimonio di questa provincia, in questi anni ha lavorato bene ed in modo proficuo per i cittadini e le cittadine della provincia Granda. Per quanto compete la Cisl lavoreremo per unire e non per dividere”. I vertici del sindacato si dicono “fermamente convinti che, chiunque sarà il prossimo presidente, e qualunque sarà la composizione del CdA e Consiglio Generale, la Fondazione continuerà a svolgere in modo serio il proprio ruolo di sviluppo del territorio e di interesse generale. La Cisl non si farà trascinare in polemiche inutili oltre che dannose, anche su questa questione siamo in campo con la nostra autonomia e libertà avendo un unico obbiettivo: quello di lavorare nell’interesse di lavoratori e lavoratrici, di pensionate e pensionati e per il bene della comunità”.

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