LIMONE PIEMONTE - Fratelli d’Italia contro lo stop agli impianti sciistici: ‘‘La montagna merita rispetto’’

A Limone la manifestazione con Casoni, Ciaburro e Bongioanni: “Basta promesse a vanvera, il governo dimostri ai montanari che esiste il buonsenso”

Redazione 21/02/2021 11:48

 
Si è tenuta sabato 20 febbraio sulle piste da sci di Limone Piemonte la manifestazione di Fratelli d’Italia “La montagna merita rispetto, non Speranza”. In contemporanea nei principali stabilimenti di tutta la penisola, Fratelli d’Italia ha voluto sottolineare come “la chiusura continuativa degli impianti, annunciata alla vigilia della riapertura inizialmente prevista, è una gravissima mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori del settore, oltre a un pesantissimo danno economico”.
 
Alla manifestazione hanno partecipato il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia William Casoni, l’onorevole Monica Ciaburro, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale Paolo Bongioanni e il coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale Alberto Deninotti.
 
“Dalle Alpi agli Appennini - ha commentato la deputata e sindaco di Argentera Monica Ciaburro - si è alzata la voce degli operatori della montagna che chiedono rispetto e risposte. Per chi vive nelle Alte Terre tutto è più complesso, ma l’inverno, con la neve e la possibilità di sciare erano da sempre fonte di svago per i turisti e di reddito per chi in montagna ha scelto di investire la propria vita”. La chiusura decisa a meno di 24 ore dalla riapertura degli impianti, ha aggiunto, è stata “devastante dal punto di vista psicologico ed economico per tutto quello mondo che vive di sci”.
 
“Fratelli d’Italia - ha concluso l’onorevole - pretende rispetto per la gente di montagna, oggi, al loro fianco, abbiamo chiesto ristori urgenti ed abbiamo promesso ai gestori che faremo nostra la proposta di cancellare questa stagione dal computo delle annualità delle revisioni degli impianti che in questa stagione sono stati chiusi. È tempo che il governo sappia dimostrare ai montanari che esiste il buonsenso, perché di promesse a vanvera la montagna ne ha già ascoltate troppe”.

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