CUNEO - Giorgio Chiesa: “Sfacciate e surreali le dichiarazioni di Airb&b sull’overtourism”

Parla il presidente provinciale degli albergatori cuneesi: “La democraticità dell’estensione di forme di turismo di massa penalizza l’intera industria”

18/06/2025 17:39

Riceviamo e pubblichiamo:
 
Rifacendosi anche all’intervento dell’amico e grande imprenditore Angelo Gaja durante la recente Assemblea di Confindustria e riprendendo l’intervento del direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara, sottoscrivo con la presente l’aspetto determinante che ha generato quello che comunemente viene definito brutalmente “overtourism”. La conseguenza illogica della logica di una forma di turismo parallelo sovente privo di regole.
 
Il problema ha una sua genesi precisa che impatta e contribuisce al depauperamento dell’industria alberghiera classica non solo ricettiva ma anche ristorativa. La democraticità dell’estensione di forme di turismo di massa, a volte esasperato, ha un impatto sociale non comune che penalizza l’industria del turismo inteso non tanto quanto una lobby tanto quanto un settore produttivo che contribuisce al PIL anche attraverso l’impiego di personale qualificato. Tutto ciò a discapito di alcuni aspetti fondamentali quali quelli legati a professionalità ma soprattutto alla sicurezza a tutto tondo.
 
Se da un lato Federalberghi non vuole egemonizzare il turismo dall’altro occorre prendere consapevolezza di forme di turismo alternative che possono essere ben comprese (e ci sta poiché non siamo contro l’evoluzione turistica a prescindere) ma solo in ambii paralleli laddove sia difficile il sostentamento alberghiero classico, vedi ad esempio località montane sperdute, piccoli borghi privi di alberghi o altro. Ma quale sarà il prezzo da pagare in termini di professionalità e rendimento anche fiscale? 
 
Capitolo a parte ma pur sempre contiguo quello generato dagli “home restaurant” che altro non sono che una variante del concetto di “scambio casa” proprio di piattaforme come quelle di Airbnb. Laddove si consumano i pasti a casa altrui, “ospiti a pagamento”.
 
“Senza ritegno”. Lapidario il commento di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, “sulle surreali affermazioni contenute nel comunicato stampa diffuso oggi da Airbnb per attribuire alle strutture ricettive ufficiali la responsabilità del cosiddetto overtourism”.
 
“In Italia - prosegue Nucara - oggi ci sono circa 32.000 alberghi censiti da ISTAT e oltre 600mila annunci su Airbnb. Gli alberghi erano 34mila nel 2008, agli albori del fenomeno degli affitti brevi, quando su Airbnb erano presenti una cinquantina di annunci italiani. Significa che, da quando è nato il portale, il numero degli alberghi italiani è diminuito del 5,5%, mentre gli alloggi in locazione sono aumentati in maniera iperbolica (+ 1.153.746%, una percentuale quasi impossibile da pronunciare)”. 
 
“Ancor più sfacciata è la favoletta – conclude il direttore generale di Federalberghi - secondo cui la maggior parte dei pernottamenti prenotati su Airbnb avverrebbe fuori dalle città. Invitiamo Airbnb a rileggersi il rapporto redatto a novembre 2024 da Nomisma, su incarico del portale stesso, nel quale si afferma testualmente che ‘In Italia, i dati mostrano che il fenomeno degli affitti a breve termine si concentra principalmente in alcune aree a forte vocazione turistica, come i centri storici’”.
 
Giorgio Chiesa
Presidente Associazione Albergatori ed Esercenti Turistici della Provincia di Cuneo

c.s.

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