CUNEO - 'Gli ospedali incassano 2 mila euro al giorno per ogni paziente Covid': ecco perchè è falso

Le discusse affermazioni di Guido Bertolaso non trovano conferme. L'ex direttore del Pronto Soccorso di Saluzzo e Savigliano: 'Assurdo pensare che un reparto tenga stretto un paziente perché più remunerativo'

Andrea Dalmasso 07/11/2020 09:20

Il Drg (Diagnosis related group: il sistema di retribuzione degli ospedali per ogni attività di cura, ndr) riconosce 2 mila euro al giorno per ogni paziente di Covid-19. Un ospedale con 100 malati di Covid in reparto riceve dalla propria Regione, e quindi dallo Stato, 200 mila euro quotidiani. Come si può pensare che spontaneamente i vari ospedali si privino di malati di Covid per mandarli altrove?”. È un passaggio dell’intervista a Guido Bertolaso pubblicata dal quotidiano Libero lo scorso 20 ottobre: parole che hanno fatto discutere, soffiando sul fuoco delle polemiche e alimentando teorie complottiste secondo le quali gli ospedali italiani avrebbero convenienza a trattenere il più possibile i pazienti ricoverati perché positivi al Covid-19, dando a questi ultimi la precedenza rispetto a quelli affetti da altre patologie.
 
Un argomento delicato, sul quale vale la pena di fare chiarezza. L’ex capo della Protezione civile fa riferimento al Diagnosis related group (Drg), un sistema che permette di quantificare economicamente il dispendio di risorse legato ad un determinato ricovero e quindi di remunerare le spese sostenute dalla struttura sanitaria, seguendo un vero e proprio “tariffario”. Il sistema è stato creato da Robert B. Fetter e John D. Thompson nell'Università Yale ed introdotto dal Medicare, il programma di assicurazione sanitaria americano, nel 1983. Oggi è adottato e diffuso anche in Italia e viene applicato a tutte le aziende ospedaliere pubbliche, a quelle private accreditate e ai presidi ospedalieri delle aziende sanitarie locali.
 
Il “tariffario” attualmente in vigore in Italia è stato aggiornato con un decreto del Ministero della Salute del 18 ottobre 2012: non è evidentemente presente una voce relativa al trattamento di un paziente affetto da Covid-19. Come evidenziato da Facta, un progetto editoriale di verifica delle notizie creato da Pagella Politica, in assenza di un codice specifico il costo sostenuto dal sistema sanitario per la cura dei pazienti Covid viene quindi quantificato in base a quello relativo ai sintomi con cui i pazienti si presentano in struttura. 
 
Ad oggi insomma non esiste un calcolo ufficiale e standardizzato del costo e del relativo rimborso per gli ospedali per ogni singolo paziente Covid, ma - a riportarlo è lo stesso Facta - una stima dettagliata è contenuta nell’Instant Report dell’Altems, una relazione pubblicata nel giugno scorso dall’Alta scuola di economia e management dei servizi sanitari dell’Università Cattolica. Secondo i dati che emergono dal report, “al 60 per cento dei ricoveri viene riconosciuto il DRG 79”, quello relativo alle “Infezioni e infiammazioni respiratorie per pazienti con età superiore ai 17 anni”. Secondo lo studio della Cattolica, sulla base della percentuale di ricoveri per ogni genere di sintomo, del numero totale dei ricoveri e del tempo medio di degenza, lo Stato italiano spende 1.425 euro al giorno per ogni singolo ricovero in terapia intensiva e 8.476 euro a paziente per i ricoveri ordinari da Covid-19 (considerando una degenza media di 12 giorni, si tratterebbe di 706 euro al giorno).
 
Insomma, la cifra di 2 mila euro al giorno di cui ha parlato Guido Bertolaso ad oggi non trova conferme ufficiali, così come il fatto che i pazienti Covid-19 “rendano” agli ospedali di più rispetto a quelli ricoverati per altre patologie: inoltre la cifra, in ogni caso, non rappresenterebbe un guadagno netto per l’ospedale, ma è rapportata ai costi sostenuti per la cura del paziente.
 
Sul tema è intervenuto con un post pubblicato sul suo profilo Facebook anche il dottor Giorgio Nova, da pochi giorni ex direttore del Pronto Soccorso degli ospedali di Savigliano e Saluzzo: “È necessario che si sappia che tutti i ricoveri vengono ‘rimborsati’ agli ospedali. Questo è il meccanismo attraverso il quale l'ospedale trae il proprio sostentamento di base”. Anche Nova fa riferimento al già citato sistema DRG: “Ogni ricovero è rimborsato sulla base dell'impegno e della spesa viva che ha determinato. È assurdo pensare che un reparto-ospedale si tenga stretto un paziente perché più remunerativo, soprattutto in epoca di sovrabbondanza di tali pazienti, a meno di insinuare che ‘qualcuno’ produca una sedazione con successiva intubazione oro-tracheale in soggetti che non ne hanno bisogno, la qual cosa meriterebbe almeno una pioggia di querele da parte di tutti i colleghi anestesisti che hanno invece atteggiamenti assolutamente inversi perché sanno bene quanto sia difficile poi riportare tutto alla normalità”. Infine, anche se effettivamente un paziente Covid “costasse” 2 mila euro al giorno, secondo Nova questo “dovrebbe convincere le persone della gravità anche economica di questa pandemia, non insinuare sospetti stupidi nella gente”.

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