SALUZZO - Grandinate a macchia di leopardo sulla Granda, danni alle coltivazioni non protette dalle reti

La maggior parte delle colture si sono salvate grazie alle protezioni. Colpito soprattutto il Saluzzese, ma anche il Saviglianese e il Braidese

Redazione 26/05/2022 12:11

La pioggia degli ultimi giorni era attesa, ma insieme è arrivata anche la temuta grandine. Lo rileva Coldiretti Cuneo che traccia un primo bilancio dell’ondata di maltempo che ha investito la Granda dopo il grande caldo tipicamente estivo delle ultime settimane.
 
Nel Saluzzese, da Barge a Lagnasco, grandinate a macchia di leopardo hanno causato danni anche importanti sulle coltivazioni non protette da rete antigrandine, tuttavia per la frutta – ricordano i tecnici di Coldiretti Cuneo - il 70% degli impianti, con punte dell’85% per i mirtilli, è protetto da reti che hanno funzionato bene. La grandine ha colpito anche la zona tra Savigliano e Cavallermaggiore, con danni nei campi per fortuna solo modesti su grano e orzo in spigatura. Più a est, tra Bra, Sanfrè e Sommariva Bosco si sono registrati accumuli di grandine di 4/5 cm ma senza gravi conseguenze alle colture.
 
“La grandine - evidenzia il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada - è l’evento più pericoloso nelle campagne per i danni irreversibili che in pochi minuti provoca nei campi. Ancora una volta siamo di fronte agli effetti del cambiamento climatico, fatto di sfasamenti stagionali, sbalzi termici, lunghi periodi siccitosi interrotti da eventi piovosi eccezionali. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze del clima che cambia, ma è anche il settore più impegnato nel contrastarle”. “Una nuova sfida per le imprese agricole - spiega il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu - che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

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