Riceviamo e pubblichiamo. Egregio Direttore, in questi giorni è stato annunciato il ritiro della direttiva presentata dalla Commissione Europea a marzo 2023 sulle dichiarazioni ambientali esplicite nota anche come green claims directive, parte integrante del Green Deal. Il provvedimento era nella fase finale del suo iter legislativo: i triloghi, ovvero i negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea che precedono l’approvazione definitiva. I gruppi del Partito Popolare Europeo (PPE), dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e dei Patrioti per l’Europa hanno formalmente richiesto l’archiviazione della proposta. L’approvazione del provvedimento avrebbe incrementato notevolmente i costi ed il carico burocratico per le imprese ed in particolare per le piccole e medie che in Europa sono 30 milioni senza una valutazione adeguata dei costi economici e sociali delle nuove regole. Inoltre è stata decisiva la presa di posizione ufficiale del Governo italiano sul tema certificata dal ritiro dell’appoggio in sede di Consiglio. Il lavoro del gruppo Fdi-Ecr al Parlamento europeo, in concorso con il Governo italiano, ha permesso di bloccare la direttiva Green Claims. Una normativa che avrebbe imposto oneri ingiustificati e restrizioni eccessive in materia di comunicazione ambientale delle aziende. Viene così smontato un altro pezzo del Green Deal ideologico di Timmermans, confermando la necessità di norme ambientali equilibrate e realistiche, che non danneggino in alcun modo le imprese, specialmente quelle medie e piccole, e quindi l’economia. Importante la convergenza tra i gruppi Ppe, Ecr e Patrioti che ha permesso di avere i numeri per bloccare il provvedimento, quando il centrodestra in Europa è unito, si vincono le battaglie contro le follie delle sinistre. Claudio Sacchetto - Consigliere Regionale Fratelli d’Italia