CUNEO - ‘‘I comuni e le regioni non possono bloccare la tecnologia 5G’’

Il chiarimento dell’assessore cuneese Giraudo arriva a seguito di un’interpellanza di Lauria sulla nuova antenna “spuntata” da un tetto di corso Nizza

Andrea Cascioli 25/11/2020 11:24

 
I comuni e le regioni non hanno più voce in capitolo nell’installazione delle antenne 5G: a chiarirlo è l’assessore all’Innovazione del comune di Cuneo Domenico Giraudo, richiamandosi alla nuova normativa prevista dal decreto Semplificazioni.
 
“Non possiamo negare degli eventuali upgrade se questi vengono avallati tecnicamente dall’Arpa” ha spiegato l’assessore, rispondendo a un’interpellanza urgente presentata dal consigliere Beppe Lauria. La questione riguardava la comparsa di una vistosa nuova antenna sui tetti di corso Nizza, poco oltre la chiesa del Sacro Cuore. Si tratta in effetti di un’installazione 5G e non è la sola in città: le prime tre autorizzazioni dell’Arpa riferite alla tecnologia telefonica di ultima generazione sono arrivate in ottobre su richiesta dell’operatore Wind. Anche un altro operatore, la Vodafone, ha domandato tre “nulla osta” all’ente per la protezione ambientale: il primo l’ha già ottenuto, per gli altri due si attende la valutazione.
 
Altrove, la questione è approdata nelle aule di giustizia: in luglio, poco dopo l’entrata in vigore del decreto, il Tar della Sicilia ha accolto un ricorso presentato dalla stessa Vodafone contro il comune di Messina che aveva imposto con un’ordinanza la moratoria contro il 5G, adducendo ragioni di tutela della salute pubblica. Un pronunciamento analogo era giunto anche dal Consiglio comunale di Cuneo con un ordine del giorno del settembre 2019, ma in quel caso - ha ricordato in aula Giraudo - si trattava di un impegno a non aderire alla sperimentazione: “Quella fase, alla quale in effetti non abbiamo aderito, si è conclusa. Sia l’Istituto Superiore di Sanità che l’Arpa, anche nella riunione di commissione tenuta all’Anci, hanno rilevato come al momento non ci siano motivi di evidenziare problemi di salute pubblica.
 
Lauria ha replicato alle parole dell’assessore domandando se sia stata fatta una verifica delle emissioni sull’impianto di corso Nizza (il limite di esposizione ai campi elettromagnetici in Italia è fissato in 6 volt per metro ed è il più basso d’Europa) e se si tratti di un adeguamento o di un’installazione ex novo. Giraudo si è riservato di chiedere ulteriori chiarimenti agli uffici su questo punto.

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