CUNEO - I dati sulla mortalità nel 2020 pubblicati dall'Istat: incremento dei decessi in tutte le 'Sette sorelle'

I numeri peggiori a Savigliano e Fossano, dove l'aumento delle morti rispetto alla media 2015-2019 ha sfiorato il 30 per cento. I dati dei principali centri della Granda

Andrea Dalmasso 06/03/2021 16:12

Fin dall’inizio della pandemia uno dei dibattiti più accesi è stato quello relativo all’effettiva pericolosità del Sars Cov-2, sul suo tasso di mortalità e sulla conseguente necessità di imporre le misure draconiane a cui siamo abituati ormai da un anno. Un dibattito che ha trovato spazio su giornali e siti internet, ma anche sui social network, con l’infinita polemica sui morti “con Covid” e “per Covid” proseguita ed esasperata fino alla nausea. In questo senso, il rapporto pubblicato venerdì 5 marzo da Istat e Istituto Superiore di Sanità può dare un’idea concreta dell’impatto della pandemia sulla mortalità del 2020 in Italia. I dati, è giusto chiarirlo subito, lasciano poco spazio alle interpretazioni: lo scorso anno ha visto nel nostro paese un netto aumento dei decessi complessivi. Nel 2020 in Italia sono morte 746.146 persone, 100.526 in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di incremento): il numero dei decessi è stato il più alto mai registrato nel nostro paese dalla fine della seconda guerra mondiale.
 
Chiaro anche il dato regionale: in Piemonte nel 2020 sono morte 66.054 persone, con un incremento del 22,9% rispetto alla media 2015-2019 di 53.748 decessi. Scendendo ancora nel dettaglio, si osserva che lo scorso anno in provincia di Cuneo sono morte 1.407 persone in più rispetto alla media 2015-2019 (8.595 decessi, 7.188 quelli medi annuali nei cinque anni precedenti, l’incremento è stato del 19,6%).
 
I numeri, insomma, tracciano un bilancio impressionante, che mette in un angolo chi ancora oggi sostiene che il Covid-19 sia “una semplice influenza”, tesi che ogni giorno leggiamo anche nei commenti agli articoli pubblicati sulla nostra pagina Facebook. Per rendere ancora più netti i contorni di quel che stiamo vivendo può essere utile scendere ulteriormente nel dettaglio dell’analisi, osservando i dati per Comune, disponibili anch’essi nel rapporto pubblicato da Istat e ISS: i numeri, lo ribadiamo, descrivono in maniera inequivocabile quel che da un anno sta accadendo sotto i nostri occhi e che in tanti ancora rifiutano di ammettere ed accettare.
 
Tra le “sette sorelle” il dato peggiore è quello che riguarda Savigliano, dove nel 2020 sono morte 320 persone, contro una media 2015-2019 di 248,6 (+28,7%). Analoga la situazione a Fossano, dove si sono registrati 344 decessi, superiori del 28,6% alla media dei cinque anni precedenti. Ad Alba nel 2020 sono morte 446 persone (media 351, +27,1%), a Cuneo 805 (media 638,6, +26,1%). Completano il quadro dei maggiori centri della Granda Mondovì (314 decessi, media 261,8, +19,9%) e Bra (381 decessi, media 333,2, +14,3%).
 
Proseguendo nell’analisi, si registrano netti aumenti dei decessi anche negli altri centri più popolosi della provincia: +25,6% a Borgo San Dalmazzo (161 decessi, media 128,8), +39,1% a Racconigi (143 decessi, media 102,8), +38,1% a Boves (142 decessi, media 102,8), +37,2% a Barge (121 decessi, media 88,2), +39,3% a Dronero (136 decessi, media 97,6), +25,3% a Caraglio (107 decessi, media 85,4), +27,1% a Verzuolo (90 decessi, media 70,8). Aumenti meno marcati a Busca (+11,8%, 133 decessi, media 119), Cherasco (+17,6%, 104 decessi, media 88,4), Centallo (+19,8%, 80 decessi, media 66,8), Sommariva Bosco (+14%, 83 decessi, media 72,8) e Ceva (+7%, 75 decessi, media 69).
 
Pochi i centri in controtendenza, che nel 2020 hanno registrato un numero di decessi inferiore alla media: tra questi Peveragno (64 decessi, media 77,4), Carrù (64 decessi, media 64,2), Montà (56 decessi, media 59,2), Demonte (28 decessi, media 35,4) e Chiusa Pesio (40 decessi, media 52,8).
 
Incrementi consistenti si registrano invece in altri Comuni di piccole-medie dimensioni: +43,3% a Sampeyre (45 decessi, media 31,4), +65,7% a Bernezzo (55 decessi, media 33,2), +33,1% a Bagnolo Piemonte (86 decessi, media 64,6), +27,8% a Cavallermaggiore (80 decessi, media 62,6), +57,9% a Cervere (30 decessi, media 19), +39,2% a Garessio (81 decessi, media 58,2), +58,3% a Manta (63 decessi, media 39,8), +47,8% a Marene (55 decessi, media 37,2).
 
Il triste primato in provincia spetta a Baldissero d’Alba, che nel 2020 ha pianto 22 morti, dopo cinque anni in cui la media era stata di 7,6 decessi: l’aumento è stato del 189,9%.
 
I numeri, tornando all’introduzione di questa analisi, parlano chiaro: si può legittimamente disquisire ed obiettare sulla bontà delle misure di contenimento decise dal Governo e dalle Regioni nell’ultimo anno, ma alla luce di questi dati è impossibile negare la gravità di questa pandemia e chiudere gli occhi di fronte al suo impatto in termini di mortalità. Il Covid-19, direttamente o indirettamente (per esempio portando al collasso le strutture ospedaliere), è costato ai nostri paesi - e continua a costare - migliaia di vite. 
 

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